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L’Ema dice che le prime dosi del vaccino Johnson & Johnson arriveranno entro fine aprile

Lo ha detto Emer Cooke, direttrice dell’Agenzia europea del farmaco, in audizione al Parlamento europeo. “Il vaccino di Johnson & Johson ha dimostrato di avere un’efficacia al 67% in uno studio con 44 mila persone. È il primo vaccino monodose autorizzato nell’Unione europea e le prime dosi potrebbero essere disponibili entro la fine del mese di aprile”, ha spiegato.
A cura di Annalisa Girardi
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La direttrice dell'Ema, Emer Cooke, questa mattina ha risposto ad alcune domande dei parlamentari europei, aggiornandoli sui processi di approvazione dei vaccini anti-Covid nell'Unione europea. Al momento sono quattro i vaccini autorizzati: Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Ma presto potrebbero esserlo anche altri tre vaccini, quelli di NovaVax, CureVac e il russo Sputnik. Cooke ha iniziato il suo intervento affermando che dal prossimo mese inizieranno le consegne di Johnson & Johnson, il primo vaccino monodose disponibile nell'Unione europea.

Il vaccino J&J in arrivo a fine aprile

"Il vaccino di Johnson & Johson ha dimostrato di avere un'efficacia al 67% in uno studio con 44 mila persone. È il primo vaccino a dose unica autorizzato in Ue. Le prime dosi potrebbero essere disponibili in Ue entro la fine del mese di aprile", ha specificato Cooke.

Il caso AstraZeneca

Per poi passare direttamente alla questione del vaccino AstraZeneca e i recenti avvenimenti sui casi sospetti di trombosi e di coaguli del sangue. "Penso che sia importante che sappiate che gli eventi di trombosi sono anche minori di quello che vi aspettereste. Ma dopo i casi fatali abbiamo voluto indagare la questione più a fondo. Non siamo ancora in grado di affermare definitivamente che non ci siano legami, faremo degli esami ulteriori. Il tasso di eventi di questo tipo che abbiamo riscontrato nella popolazione vaccinata è in proporzione minore rispetto alla popolazione generale, ma abbiamo riscontrato dei casi rari di coaguli, che sono stati registrati anche nei pazienti Covid, su cui dobbiamo indagare di più", ha precisato. "Questa non è una situazione inaspettata, succede quando vaccini milioni di persone che emergano casi di questo tipo. Dobbiamo continuare però a concentrarci sul fatto che i vaccini ci stanno aiutando contro la pandemia. Voglio assicurarvi che c'è un sistema di controllo che garantisce che i vaccini che vengono somministrati siano sicuri ed efficaci".

Sottolineando come il caso della farmaceutica anglo-svedese abbia evidenziato l'importanza di comunicare sempre con il pubblico ogni volta che emergono nuove informazioni, e aggiornarlo sulle attività di monitoraggio. Cooke ha poi concluso sottolineando che l'Ema è al lavoro per assicurare che un numero sempre maggiore di dosi sia reso disponibile per i cittadini europei.

Cooke ha poi risposto alle domande degli europarlamentari, molte delle quali si sono concentrate sul vaccino AstraZeneca. "La maggior parte degli eventi che abbiamo visto sono stati riscontrati in donne sotto i 55 anni, che però è anche la categoria di popolazione che ha ricevuto la maggior parte delle dosi AstraZeneca disponibili, per cui è difficile per noi affermare se questa categoria è più a rischio o meno. Per questa ragione stiamo facendo ulteriori esami", ha detto Cooke. Per poi parlare anche dei presunti legami con i contraccettivi e il fumo: "Non è un processo istantaneo, queste sono delle domande difficili che hanno bisogno di tempo per tutte le valutazioni del caso. Non abbiamo ancora abbastanza informazioni", ha ribadito.

Cosa sta accadendo con AstraZeneca negli Stati Uniti

Su quanto sta accadendo negli USA, Cooke ha precisato che è vero che ci sono nuove informazioni disponibili sull'efficacia del vaccino AstraZeneca, diverse da quelle inizialmente fornite dall'Ue. La direttrice ha sottolineato che è normale che ci siano dati costantemente aggiornati e che arrivino novità man mano che proseguono gli esami e le valutazioni, anche in altri Paesi.

Quali sono i vaccini che potrebbero essere approvati a breve

Invece, sul vaccino russo Sputnik, ha assicurato che gli esami che si stanno facendo sono esattamente gli stessi che sono stati condotti anche sugli altri vaccini. "Abbiamo ancora delle domande all'azienda produttrice, stiamo aspettando che ci mandino dei dati aggiuntivi. Ecco perché a volte ci sono dei ritardi, ma questa è una questione seria e possiamo emettere le nostre raccomandazioni solo sulla base di informazioni complete". Sulle varianti del coronavirus, la direttrice dell'Ema ha precisato: "Non crediamo che queste possano avere un impatto sull'approvazione dei vaccini ora in fase di esame. Non c'è ancora un calendario per quando potremo aspettarci le autorizzazioni dei tre vaccini in fase di revisione", ha detto.

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