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Le reazioni della politica italiana ed europea alla decisione della Corte Suprema USA sull’aborto

Le reazioni dei leader politici italiani ed europei alla decisione della Corte Suprema statunitense di cancellare la sentenza Roe v. Wade, che garantiva il diritto all’aborto in ogni Stato federale. E che da oggi non esiste più.
A cura di Annalisa Girardi
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Non sono mancate, da entrambe le parti, le reazioni della politica italiana alla decisione della Corte suprema statunitense sul diritto all'aborto, che ora non sarà più garantito in ogni Stato federale. Il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha parlato di "furore ideologico nelle scelte della Corte Suprema che contemporaneamente dice no alle donne e sì alle armi". Per poi aggiungere, in un tweet: "Un ritorno indietro che genera sconcerto, alimenterà sofferenze e farà divampare i conflitti. Da noi nessun ritorno al Novecento".

A criticare duramente quanto stabilito dalla Corte anche l'ex presidente della Camera e deputata dem, Laura Boldrini. "La Corte Suprema Usa ancella il diritto delle statunitensi di decidere del proprio corpo. Un passo indietro di 50 anni voluto dai giudici nominati dall’ex presidente Trump che pochi giorni fa autorizzavano l’uso delle armi in città. Tuteliamo i diritti sotto attacco", ha scritto su Twitter.

Dall'altro lato, a felicitarsi per la cancellazione della Roe v. Wade, il senatore della Lega Simone Pillon: "Dopo 50 anni la Corte suprema americana ha abrogato la famosa sentenza Roe vs. Wade, fondata su un caso falso, che aveva autorizzato l'aborto negli Stati Uniti. L'aborto volontario non è un diritto", ha scritto in un post su Facebook. E ancora: "Ora portiamo anche in Europa e in Italia la brezza leggera del diritto alla vita di ogni bambino, che deve poter vedere questo bel cielo azzurro. Lavoreremo per questo, senza metterci contro nessuno ma restando dalla parte delle mamme, dei papà e dei loro bambini. PS. un grande grazie al presidente Trump, che non ha mai fatto mistero di voler difendere la vita nascente, nominando giudici pro life alla Corte Suprema".

Nemmeno il leader del Carroccio, però, si pone sulla stessa line: "Credo nel valore della vita, dall’inizio alla fine, ma a proposito di gravidanza l’ultima parola spetta sempre alla donna", ha fatto sapere in una nota Matteo Salvini.

Anche i principali leader europei si sono espressi contro la Corte Suprema. Il presidente francese Emmanuel Macron ha scritto sui suoi profili social: "L'aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne. Deve essere protetto. Voglio esprimere la mia solidarietà a tutte le donne la cui libertà è messa a rischio dalla Corte Suprema degli Stati Uniti".

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha invece commentato: "Non possiamo dare per scontato alcun diritto. Le conquiste sociali sempre rischiano di fare un passo indietro, la loro difesa deve far parte del nostro quotidiano. Le donne devono poter decidere liberamente delle loro vite".

Anche il premier conservatore britannico Boris Johnson ha attaccato la Corte, parlando di "un grande passo indietro". Johnson ha detto anche di avere "sempre creduto nel diritto di scelta delle donne" e di rimanere "fedele a questa opinione e per questo il Regno Unito ha le leggi che ha".

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