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Le immagini dei profughi afghani in Italia dimostrano perché servono subito i corridoi umanitari

Le immagini dei profughi afghani, tra cui moltissime donne e bambini, arrivati nella notte nel nostro Paese ci dimostrano che l’unica cosa che può fare l’Occidente adesso, dopo la riconquista dei Talebani, è aprire immediatamente i corridoi umanitari e accogliere senza se e senza ma. E chi già parla di proteggere le frontiere e di flussi migratori illegali forse dovrebbe solo guardare queste foto e provare a immaginare il futuro che avrebbero davanti queste persone se qualcuno non le avesse accolte.
A cura di Annalisa Girardi
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L'Occidente ha fallito in Afghanistan e l'unica cosa che può fare adesso è aprire immediatamente i corridoi umanitari per permettere alle persone in fuga dai Talebani di lasciare il Paese. Le immagini da Napoli, dove questa mattina sono arrivati 87 profughi afghani, tra cui moltissime donne e bambini, ce lo dimostrano: sono famiglie che, se non fossero state accolte nel nostro Paese in questo momento si troverebbero a Kabul con i Talebani che, a quanto raccontano alcuni rifugiati, stanno cercando casa per casa coloro che hanno collaborando con gli occidentali negli ultimi vent'anni.

Le donne probabilmente non indosserebbero veli colorati, ma sarebbero interamente coperte dal burqa. Non potrebbero andare a lavoro o all'università. E i bambini, che nelle foto vediamo sorridenti mentre ricevono alcuni giocattoli dai volontari che li hanno accolti, se non fossero fuggiti avrebbero davanti un futuro molto diverso.

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Un futuro dalle molte incognite, che è quello a cui vanno incontro le migliaia di persone che, ancora in Afghanistan, sono rimaste nei pressi dell'aeroporto, nella speranza di poter lasciare il Paese. O a quelle che si sono rinchiuse in casa, temendo per la propria vita dopo che i Talebani hanno annunciato che agli afghani non sarà più concesso andare in aeroporto.

Negli anni Novanta abbiamo visto qual è l'aspetto di un Paese guidato dai Talebani. E anche se non sappiamo ancora come governeranno l'Afghanistan questa volta, le Nazioni Unite hanno già riportato notizie di esecuzioni sommarie e gli stessi Talebani hanno annunciato che per ora alle donne non sarà concesso uscire di casa per andare a lavoro, "per la loro sicurezza".

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Di fronte a tutto questo, mentre si fanno molti discorsi sulla data ultima per il ritiro delle truppe, sul futuro del governo di Kabul e sulla questione geopolitica, c'è una sola cosa da fare immediatamente: accogliere. La crisi afghana è estremamente complessa e delicata e probabilmente ci vorranno ancora mesi prima di capire a fondo come si dispiegherà, ma intanto è un preciso dovere dei Paesi occidentali accogliere i rifugiati. Senza se e senza ma.

La comunità internazionale lo deve agli afghani, non può abbandonarli proprio ora. Certo, ci sono tante domande sugli ultimi vent'anni a cui bisognerà rispondere, ma la priorità adesso è mettere in sicurezza i profughi in fuga dai Talebani.

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E chi già parla di proteggere le frontiere, di ondate di rifugiati e di flussi migratori illegali forse dovrebbe solo guardare queste foto delle donne e dei bambini arrivate nel nostro Paese, in fuga da realtà che noi fatichiamo anche a immaginare.

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A Fanpage.it sono vice capoarea della sezione Politica. Mi appassiona scrivere di battaglie di genere e lotta alle diseguaglianze. Dalla redazione romana, provo a raccontare la quotidianità politica di sempre con parole nuove.
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