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L’annuncio di D’Alema: “Non so se tornerò nel Pd, ma di certo non mi ricandiderò mai più”

Massimo D’Alema, esponente di Liberi e Uguali, annuncia che non si ricandiderà mai più: “Non ci penso neanche”, risponde aggiungendo: “Non so se io o Bersani torneremo mai nel Pd”. D’Alema sostiene che il progetto di LeU è ancora vivo e che ora la sinistra si deve riprendere dallo stordimento delle elezioni “tutti insieme, in prospettiva”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ex presidente del Consiglio, ex ministro, tra i fondatori di Liberi e Uguali dopo la scissione del Pd, ora per Massimo D’Alema è finita l’epoca della politica fatta da dentro le istituzioni, almeno in quelle elettive. Durante la puntata di Otto e Mezzo andata in onda questa sera su La7, D’Alema ha annunciato che non si ricandiderà più, pur sostenendo che quello di Liberi e Uguali “non è un progetto fallito, vive una sospensione ma le cose sembrano rimettersi in movimento con l’avvio del tesseramento e della fase congressuale. Dopo il voto c’è stato uno stordimento, di tutta la sinistra. Stordimento da cui ci si deve riprendere, e spero tutti insieme, in prospettiva”.

D’Alema ha parlato del suo futuro: “Non so se io o Bersani torneremo nel Pd ma io assolutamente non mi ricandiderò mai più, non ci penso neanche”. L’ex presidente del Consiglio ha raccontato di quando, nel 2013, aveva deciso di non ricandidarsi più, cambiando poi idea in occasione delle elezioni politiche del 4 marzo 2018: “Ho fatto l’errore di mettermi in battaglia”, ha ironizzato assicurando che comunque non sarà di nuovo candidato in futuro.

In ogni caso, quello di Liberi e Ugualiè un progetto che deve proseguire”, secondo D’Alema: “Bisogna andare avanti con Liberi e uguali non solo perché è l'impegno che abbiamo preso con i nostri elettori, ma perché per ricostruire un fronte progressista c'è bisogno di una forza autonoma di sinistra”.

D’Alema ha commentato anche la questione della nave Aquarius e lo scontro tra Italia e Francia dopo le parole del presidente francese Emmanuel Macron: “La Francia non può dare particolari lezioni e uno che sta al governo non dice a un altro governo che sta nella stessa unione ‘siete vomitevoli’. Macron si rifà una verginità a sinistra mentre ha le piazze occupate dalla gente che protesta”. Rivolgendosi a Salvini, invece, afferma: “Sarà forte nella misura in cui riuscirà a convincere il suo amico Orban a prendere una parte dei migranti che arriveranno in Italia. I problemi a Salvini, in Europa, all'Italia li creeranno gli amici di Salvini, i vari ‘Salvini d'Europa’”.

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