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La ricetta di Draghi per superare il divario di genere: “Più donne laureate in materie scientifiche”

Il presidente del Consiglio Draghi pensa presenta la riforma degli Its, gli istituti tecnico scientifici: “Tra le nostre priorità, c’è quella di colmare i divari di genere. A oggi, solo il 28% dei diplomati ITS sono donne”. Per chi viene da questi studi il tasso di occupazione è molto alto: Il 92% degli studenti trova un lavoro coerente con il proprio percorso.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto questa mattina all'istituto tecnico scientifico A.Cuccovillo di Bari, dove ha incontrato gli studenti, ai quali ha esposto le sue idee per rinnovare il mondo della scuola. Il premier ha scelto il capoluogo pugliese per la sua prima visita al Sud e proprio da qui il governo intende iniziare il suo ‘tour' per la presentazione del Pnrr.

Per il potenziamento degli istituti tecnici scientifici Draghi ha annunciato che sarà impiegato circa 1 miliardo e mezzo di euro. "La riforma degli ITS, attualmente all’attenzione del Senato dopo l’approvazione alla Camera, intende allineare la formazione tecnica superiore alle aree tecnologiche del futuro, come la mobilità sostenibile e le biotecnologie. Vogliamo sia approvata definitivamente nel 2022, insieme alla riforma degli istituti tecnici e professionali", ha spiegato Draghi, che proprio in questa tipologie di scuole vede le maggiori opportunità di occupazioni per i ragazzi.

"Negli ultimi mesi, ogni volta che ho avuto occasione di incontrare dei giovani, sono rimasto colpito dal loro idealismo, dalle loro capacità, dalla loro dedizione. Penso ai giovani diplomatici che mi hanno accompagnato durante la mia visita a Tripoli. Ai medici e agli infermieri che ho conosciuto a Bergamo e al centro vaccinale di Fiumicino. Ai campioni dello sport che ho avuto il piacere di ricevere a Palazzo Chigi. Ma penso anche ai tanti che mi scrivono, per raccontare le proprie paure e le proprie ambizioni. Con tutti loro, con tutti voi, voglio prendere un impegno. Dopo anni in cui l’Italia si è spesso dimenticata delle sue ragazze e dei suoi ragazzi, sappiate che le vostre aspirazioni, le vostre attese, oggi sono al centro dell’azione del Governo. L’istruzione è alla base del percorso di crescita di qualsiasi giovane".

Per Draghi un sistema educativo che non funziona alimenta le diseguaglianze e blocca l'ascensore sociale. "Le due transizioni – quella digitale e quella ambientale – richiedono un’ampia e ambiziosa programmazione, che deve coinvolgere anche il nostro sistema educativo. Secondo alcune stime, l’Unione Europea dovrà investire circa 650 miliardi all’anno fino al 2030 per affrontarle. Dovremo costruire nuove infrastrutture, riconvertire il nostro tessuto industriale. E riallineare la domanda e l’offerta di competenze, soprattutto per le professioni ad elevata specializzazione".

Il presidente del Consiglio ha ricordato come in Italia tassi di occupazione tra i diplomati ITS siano molto elevati: "Il 92% trova un lavoro coerente con il proprio percorso di studi. Questo successo è reso possibile da un’offerta formativa che punta sui settori più innovativi. E che, anche grazie ai contatti con l’industria, risponde alle esigenze delle imprese e dei territori. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il programma di investimenti e riforme che abbiamo concordato con la Commissione Europea, mette al centro voi e i vostri coetanei".

Draghi contro il divario di genere

"È nostro dovere abbattere i pregiudizi e gli ostacoli che ancora ostacolano il talento femminile. Una sfida che possiamo vincere solo se partiamo dalla scuola", ha detto ancoraMario Draghi, ricordando che oggi solo il 28% dei diplomati ITS sono donne. Un dato che fa parte di un problema più ampio, che riguarda il numero di donne laureate in materie tecnico-scientifiche: secondo gli ultimi dati Istat nel 2020, il 24,9% dei giovani (25-34enni) ha conseguito una laurea STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). La differenza tra uomini e donne è evidente, se si considera che tra i ragazzi si tratta di un laureato su tre, tra le ragazze solo una su sei.

"Inoltre – ha proseguito Draghi – dobbiamo incrementare il numero di iscritti ITS al Sud. L’istruzione tecnica all’avanguardia è essenziale per ridurre la disoccupazione giovanile, che nel Mezzogiorno è molto più alta della media italiana ed europea. Il processo di convergenza tra Nord e Sud è fermo da decenni. Investire negli ITS, e più in generale in istruzione, ricerca e trasferimento tecnologico può contribuire a farlo ripartire. E per riuscirci, dobbiamo copiare le esperienze virtuose, come quella del vostro istituto".

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