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Istat, torna a crescere la disoccupazione: persi 889 mila posti di lavoro in un anno

L’Istat ha pubblicato i suoi dati sul mercato del lavoro nel primo trimestre del 2021: torna a crescere la disoccupazione che raggiunge quota 10,7%. Parallelamente cala il tasso di occupazione: nell’ultimo anno sono stati persi 889 mila posti di lavoro, soprattutto a causa dell’impatto dell’emergenza sanitaria sul tessuto economico. Questa tendenza è più marcata al Centro-Nord e sui giovani.
A cura di Annalisa Girardi
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Nel primo trimestre del 2021 il tasso di disoccupazione in Italia è tornato a crescere. Dopo la stabilità dello scorso trimestre, si porta al 10,4%, aumentando di 0,5 punti percentuali rispetto alla fine del 2020. Allo stesso tempo il tasso di occupazione scende al 56,6%, cioè 0,6 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Sono i dati dell'Istat sul mercato del lavoro nel primo trimestre del 2021, in cui il numero di occupati è inferiore del 3,9% rispetto allo stesso periodo nell'anno precedente. Significa che in un anno sono stati persi 889 mila posti di lavoro, un calo dovuto molto all'impatto dell'emergenza sanitaria sul tessuto economico.

Fonte: Istat
Fonte: Istat

Le persone che stanno cercando un'occupazione, si legge nel report dell'Istat, sono oltre 2 milioni e mezzo, precisamente 2 milioni 643 mila: in un anno si tratta di 240 mila persone in più (+10%). Il tasso di disoccupazione aumenta di 1,2 punti, arrivando come abbiamo detto al 10,7%, e interessa soprattutto i giovani e il Centro-Nord. Per il quinto semestre consecutivo, inoltre, anche se a un ritmo meno sostenuto di quello precedente, cresce il numero di inattivi: sono 501 mila in più (+3,7% in un anno), per un totale di 14 milioni e 127 mila. Tra questi, sottolinea l'Istat, sono comprese 343 mila persone in cassa integrazione con guadagni assenti per più di tre mesi. In oltre tre quarti dei casi affermano di non essere in cerca di lavoro in quanto stanno aspettando di rientrare al proprio impiego.

Come anticipato, nel primo trimestre di quest'anno la dinamica occupazionale peggiore si registra al Centro-Nord. Nelle Regioni centrali e settentrionali infatti il tasso di occupazione è diminuito rispettivamente di 2,8 e 2,9 punti. Nel Mezzogiorno invece il calo è stato dello 0,9. Parallelamente, i tassi di disoccupazione e inattività sono aumentati di più nel Nord e nel Centro rispetto al resto del Paese.

La precarietà del mondo del lavoro continua a pesare sulle spalle dei più giovani. Tra i 15 e i 34 anni risulta infatti più marcato il calo del tasso di occupazione (-2,8 punti) e l'aumento di quello di disoccupazione (+3 punti), anche se la tendenza riguarda tutte le fasce di età. Per gli over 50 l'occupazione scende di 1,7 punti e la disoccupazione cresce di 0,5 punti.

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