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Il Movimento 5 Stelle espelle Gianluigi Paragone. Il senatore: “Espulso dal nulla”

Il collegio dei probiviri ha espulso dal Movimento 5 Stelle il senatore Gianluigi Paragone. Una decisione presa anche in seguito al voto contrario dell’ex giornalista sulla legge di Bilancio nell’Aula di Palazzo Madama. Paragone commenta: “Sono stato espulso dal nulla. C’era una volta il 33% e ora…”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La notizia era nell’aria da giorni. L’espulsione di Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle era annunciata da tempo, dopo il voto contrario al gruppo pentastellato in occasione della discussione sulla legge di Bilancio al Senato. E lui era passato al contrattacco, denunciando quei parlamentari che non hanno restituito quanto dovuto e attaccando Luigi Di Maio. Ora l’espulsione di Paragone è ufficiale, con una notizia diffusa il primo di gennaio: il collegio dei probiviri, composto da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone ha disposto l’espulsione del senatore Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle, fanno sapere dai vertici pentastellati.

L’espulsione è stata comunicata a Paragone. Tra le motivazioni viene messo in risalto proprio il voto contrario al gruppo sulla legge di Bilancio. In quell’occasione Paragone votò no alla manovra e si astenne sulla fiducia al governo. Il commento del senatore ormai ex pentastellato è affidato a un foglio – con carta intestata del Senato – pubblicato su Facebook e su cui Paragone scrive: “Sono stato espulso dal nulla. C’era una volta il 33% e ora…”. “Quando perdi due elettori su tre ti espelle il nulla, sono uno dei tanti elettori espulsi dal Movimento di palazzo”, è il commento del giornalista eletto al Senato nel 2018.

Le conseguenze per la maggioranza non riguardano solo i dissidi interni al Movimento: c’è da considerare, infatti, anche una questione numerica. Particolarmente complicata al Senato, dove i partiti che supportano il governo perdono pezzi. Nelle scorse settimane proprio dal Movimento 5 Stelle erano già andati via tre senatori: Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro. Con Paragone le defezioni salgono a quattro e vanno a incidere su equilibri come quelli del Senato – dove la maggioranza è risicata – molto delicati.

Non si tratta neanche della prima espulsione dal M5s di questa legislatura. Il punto debole pentastellato è sempre il Senato, come dimostrano anche le espulsioni, avvenute ormai un anno fa, di Gregorio De Falco e Saverio De Bonis. A giugno, poi, era stata la volta di Paola Nugnes. Meno traumatica per la maggioranza era stata l’uscita di Gelsomina Vono, che a settembre era passata con Italia Viva di Matteo Renzi. L’ultima in ordine di tempo era invece stata Elena Fattori, passata al gruppo Misto a novembre.

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