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Il ministro Tajani dice che non dobbiamo lasciare l’Africa a se stessa

Il ministro degli Esteri del governo di Giorgia Meloni, Antonio Tajani, è intervenuto ieri alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. In un passaggio del suo discorso, ha detto che “non dobbiamo lasciare l’Africa a se stessa o ai cinesi”, perché sarebbe un “grave errore”.
A cura di Luca Pons
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"Non dobbiamo lasciare l'Africa a se stessa o ai cinesi. Sarebbe un grave errore, anche per la nostra crescita". A dirlo è stato il ministro degli Esteri del governo Meloni, Antonio Tajani, intervenuto ieri alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. In Germania si è tenuto l'incontro annuale che raccoglie diversi leader politici mondiali e si concentra sugli equilibri militari e geopolitici del pianeta. Tajani ha sostituito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha fatto sapere di essere indisposta per un'influenza.

Per il governo Meloni l'Africa è "di fondamentale importanza" per il gas e per gestire i migranti

"Se vogliamo la strada per una Europa forte dobbiamo guardare anche all'Africa: questo è importante per il futuro", ha detto Tajani nel suo intervento. Il ministro ha ribadito che sarebbe un "errore" lasciare "l'Africa a se stessa", perché il continente africano "è di fondamentale importanza". Negli ultimi mesi, il governo Meloni ha inviato più volte dei suoi rappresentanti in diversi Paesi africani (come Algeria, Libia ed Egitto) per rafforzare i rapporti sul piano commerciale e non solo.

Il governo Draghi aveva iniziato questo percorso già l'anno scorso, quando era diventato necessario sostituire le forniture di gas della Russia con quelle di altri Paesi. Meloni ha deciso di puntare su questo aspetto al punto da coniare l'espressione "piano Mattei", per indicare l'intenzione di stringere rapporti più stretti (di natura "non predatoria" ma "collaborativa") con diversi Stati del continente africano sul versante dell'energia. Un piano che, però, punta con decisione sulle fonti fossili.

Giorgia Meloni, per quanto riguarda soprattutto il Nord Africa, ha più volte sostenuto che avere maggiori legami con i Paesi dell'area sarebbe utile anche per limitare l'immigrazione in Italia e in Europa. Ieri, il ministro Tajani ha ribadito che parlare di "sicurezza" significa anche "proteggere i nostri confini all'est e al sud. Ci sono molti problemi, come ad esempio la immigrazione illegale. E dobbiamo dedicarci anche su questo fronte a questo tema".

Tajani sull'Ucraina: "Vogliamo pace, ma solo se il Paese resta integro e indipendente"

Tajani ha toccato anche altri temi nel suo intervento. Tra questi, la lealtà dell'Italia nei confronti della Nato: "L'alleanza transatlantica per noi ha un ruolo molto importante. È impossibile cambiare questo", ha detto. E lo stesso ha ribadito per quanto riguarda l'Unione europea: "L'Europa è al primo punto della politica estera italiana. Se vogliamo proteggerci dobbiamo investire di più nella difesa europea".

Sul tema più stringente della guerra in Ucraina, su cui Tajani ha dovuto impegnarsi per rimediare alle parole di Berlusconi di pochi giorni fa, l'intervento è stato netto: "Vogliamo che ci sia la pace in Ucraina, ma non si può avere pace senza giustizia. Vogliamo l'indipendenza per l'Ucraina e anche la sua integrità". Il ministro ha ribadito anche che l'Italia intende appoggiare la candidatura di Kiev per entrare nell'Unione europea, anche sostenendo la ricostruzione del Paese dopo la fine del conflitto.

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