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Il governo prorogherà lo stato di emergenza “fino a quando sarà necessario”

“Il governo prorogherà lo stato di emergenza per l’epidemia di coronavirus inché sarà necessario mantenere le misure anti-contagio. Non significa che facciamo saltare l’assetto costituzionale, è una norma che applichiamo quando diventa necessario intervenire tempestivamente e con burocrazia più snella. Dobbiamo per forza accompagnare la risposta alla pandemia con la proroga dello stato di emergenza”: lo afferma Giuseppe Conte nella conferenza stampa di fine anno.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo potrebbe prorogare ulteriormente lo stato di emergenza, a seconda dell'evoluzione della curva dei contagi di coronavirus. Durante la consueta conferenza stampa di fine anno con i giornalisti, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, afferma che questo lo stato d'emergenza sarà prorogato fino a quando sarà necessario: "Finché sarà necessario mantenere le misure anti-contagio. Non significa che facciamo saltare l'assetto costituzionale, ma è una norma che applichiamo quando necessario per intervenire per tutte le conseguenze. Dobbiamo per forza accompagnare la risposta alla pandemia con la proroga dello stato di emergenza".

In seguito alla proroga stabilita lo scorso ottobre, lo stato di emergenza resterà in vigore fino al prossimo 31 gennaio 2021. Nelle prossime settimane, comunque, il governo si dovrà concentrare sul rilancio dell'economia: "Se non abbiamo ancora il documento sul Recovery Plan e l'accordo sulla governance, chiaro che non va tutto bene. Io dico che dobbiamo accelerare, o rischiamo di arrivare in ritardo. Per quanto riguarda quello che farò in caso di crisi, non voglio cimentarmi in questi scenari. Dico solo che nel caso in cui venisse meno la fiducia da parte di una maggioranza si vedrà in Parlamento dove ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Ma non credo si arriverà a quello", ammette Conte. Per poi parlare di "uno scenario molto preoccupante" che si dovrà affrontare dopo marzo. Quando scadranno alcune misure legate all'emergenza coronavirus, in primis la cassa Covid che ha permesso di evitare numerosi licenziamenti.

Con il nuovo anno si dovrà affrontare anche una possibile terza ondata: "Se riusciamo a coordinare le azioni anche a livello europeo siamo comunque tutti più forti. Questa seconda ondata sta coinvolgendo tutti i Paesi europei in modo indistinto. La terza ondata noi la affronteremo, se verrà, con le nostre misure. Dobbiamo solo capire se le varianti, in particolare quella inglese, ci richiederanno o meno l'aggiustamento delle regole. Altrimenti il meccanismo per fasce con sistema di monitoraggio è valido anche per una possibile terza ondata".

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