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Il governo è convinto che l’Italia non perderà neanche un euro del Pnrr

Il ministro Tajani insiste sul fatto che l’Italia riuscirà a spendere tutti i soldi del Pnrr, nonostante le difficoltà nella trattativa con l’Ue e i dubbi della Corte dei Conti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza il governo tira dritto verso l'obiettivo: modificare i patti stretti con Bruxelles il prima possibile, ma con un occhio alla scadenza del 31 agosto. Di tempo ancora ce n'è, fanno sapere dall'esecutivo, affidando alla voce del ministro Tajani le rassicurazioni. Da giorni, infatti, il titolare della Farnesina ribadisce che l'Italia riceverà e spenderà tutti i soldi del Pnrr, nonostante la terza rata sia ancora bloccata, nonostante i dubbi della Corte dei Conti, nonostante alla fine di agosto manchino appena tre mesi e a Bruxelles aspettino delle modifiche al Piano che sembrano ancora in alto mare.

"L’Italia non perderà nulla – ha garantito nuovamente Tajani, oggi sul Corriere della Sera – Andiamo avanti, i compiti a casa li facciamo, e alla fine i risultati arriveranno: spenderemo tutti i fondi del Pnrr". Il ministro ha anche difeso l'Italia nel confronto con gli altri Paesi europei che hanno avuto accesso al Recovery: "Guardi che i problemi che abbiamo noi li hanno tutti – ha sostenuto il titolare della Farnesina – Dappertutto stanno modificando i progetti, la Germania e anche altri Paesi mi pare abbiano questioni ben superiori alle nostre. Io penso che la flessibilità sia una cosa giusta".

Alle osservazioni dell'Unione europea, Tajani ha risposto sottolineando che al governo interessano solo le "critiche obiettive", quelle non sono "dipendenti da posizioni politiche". In sostanza, l'Ue, secondo il ministro degli Esteri, attaccherebbe l'Italia in maniera pretestuosa. Sulla Corte dei Conti ha sottolineato che è giusto che faccia i suoi controlli, ma che il governo si aspetta un non ben precisato "approccio costruttivo" da tutti. Insomma, i nodi da sciogliere sono ancora molti, e intanto il governo fa quadrato aspettando il 31 agosto: "L'Italia fornirà le correzioni e avremo tutti i fondi previsti", ha garantito il ministro Tajani. E chi ha dei dubbi, sia un po' più costruttivo.

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