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I rapporti Renzi e l’Arabia arrivano in Parlamento: “Preoccupante che riceva compensi da Riyad”

“Appare inopportuno che un ex Presidente del Consiglio, senatore in carica e leader di un partito, viaggi su un jet privato offerto dal fondo sovrano di un altro Paese e percepisca un compenso da una fondazione di uno Stato estero. Nello specifico si tratta peraltro di un Paese governato da un principe ereditario di una monarchia illiberale e feudale nonché uno dei maggiori acquirenti di armamenti del mondo”: così un’interrogazione parlamentare volta a chiarire i rapporti tra Matteo Renzi e l’Arabia Saudita, presentata dal segretazio nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo il report dell'intelligence statunitense e la denuncia di Reporters sans frontières per crimini contro l'umanità a Mohammed bin Salman, nelle ultime settimane si è tornato a parlare molto dei rapporti tra Matteo Renzi e l'Arabia Saudita. Anche perché, alle richieste di chiarimenti arrivate da più parti, il leader di Italia Viva non ha esattamente risposto. Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha deciso di presentare al presidente del Consiglio un'interrogazione parlamentare sui rapporti tra il senatore fiorentino e Riyad. "A parere dell’interrogante la circostanza che chi riveste un ruolo politico e istituzionale di grande rilievo nel nostro Paese, possa contemporaneamente ricevere compensi da uno Stato straniero, desta grande preoccupazione. A parere dell’interrogante anche i leader politici, insieme ai social e ai media tradizionali, possono, più o meno intenzionalmente, prestare il fianco a interferenze straniere, contribuendo a diffondere ‘disinformazione’ la quale può essere promossa da attori esterni come business e per trarre profitto", si legge nel testo presentato.

L'interrogazione sui rapporti tra Renzi e l'Arabia

Per Fratoianni ci sarebbe un vulnus normativo nelle istituzioni italiane che in passato ha già ricevuto le critiche degli organismi internazionali. Ciò che si sottolinea è che Renzi sarebbe rientrato in Italia a bordo di un volo privato pagato dal Future Investment Initiative Institute, cioè la fondazione saudita controllata direttamente dalla famiglia reale che ha organizzato la conferenza a cui Renzi ha partecipato lo scorso gennaio. Il leader di Italia Viva, inoltre, non solo "avrebbe usufruito per il volo Riyad-Roma di un jet Gulfstream G450 di una compagnia privata con sede a Riyad, un servizio del valore di circa 28.600 dollari", ma farebbe parte dello stesso advisory board del think tank, garantendosi così un compenso fino a 80mila dollari l’anno più alcuni benefit.

"Appare inopportuno che un ex Presidente del Consiglio, senatore in carica e leader di un partito, viaggi su un jet privato offerto dal fondo sovrano di un altro Paese e percepisca un compenso da una fondazione di uno Stato estero che promuove gli interessi internazionali di quello stesso Stato. Così come non appare irrilevante che un membro della Commissione Difesa del Senato italiano riceva pagamenti da uno Stato straniero. Nello specifico si tratta peraltro di un Paese governato da un principe ereditario di una monarchia illiberale e feudale nonché uno dei maggiori acquirenti di armamenti del mondo, il 12% di tutte le armi vendute in larga parte utilizzate in Yemen", prosegue ancora l'interrogazione. Che sottolinea anche come in tutte le democrazie occidentali il tema dell'interferenza straniera sia oggetto di dibattito: anche in Italia devono essere introdotte delle regole che disciplinino l'attività extra parlamentare di deputati e senatori.

Il coinvolgimento di bin Salman nell'omicidio Khashoggi

Sulla presenza di Renzi in Arabia Saudita e le parole usate per rivolgersi al principe ereditario è intervenuta anche Hatice Cengiz, compagna di Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente ucciso all'interno dell'ambasciata saudita a Istanbul nel 2018. "Non è possibile essere ben informati sull’Arabia Saudita e allo stesso tempo sostenere che il principe ereditario Mohammed bin Salman sia un riformatore", ha detto in un'intervista all'Ansa.

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