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Caso Khashoggi, il principe saudita Bin Salman denunciato in Germania per crimini contro l’umanità

La denuncia penale è stata presentata da Reporters sans frontières (Rsf), l’Ong che si batte per la difesa dei giornalisti e della libertà di stampa, in una corte tedesca. Mohammed bin Salman, principe ereditario dell’Arabia Saudita è stato accusato, insieme ad altri funzionari di Riad, di aver commesso crimini contro l’umanità per l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, ucciso e fatto a pezzi lo scorso ottobre 2018 all’interno dell’ambasciata saudita di Istanbul. E intanto continuano le polemiche su Matteo Renzi per i suoi rapporti con il principe ereditario.
A cura di Annalisa Girardi
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Mohammed bin Salman, principe ereditario dell'Arabia Saudita è stato accusato, insieme ad altri funzionari di Riad, di aver commesso crimini contro l'umanità in una denuncia penale presentata da Reporters sans frontières (Rsf), l'Ong che si batte per la difesa dei giornalisti e della libertà di stampa. L'istanza, un documento di 500 pagine, è presentata in Germania, presso la corte federale di giustizia  di Karlsruhe: al centro del rapporto l'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, ucciso e fatto a pezzi lo scorso ottobre 2018 all'interno dell'ambasciata saudita di Istanbul, ma anche le discriminazioni e le persecuzioni a cui sono quotidianamente sottoposti i giornalisti in Arabia Saudita.

"Rsf ha presentato una denuncia penale per crimini contro l'umanità contro il principe ereditario Mohammed bin Salman e altri alti funzionari sauditi presso il procuratore generale tedesco. La denuncia riguarda la diffusa e sistematica persecuzione dei giornalisti in Arabia Saudita, in particolare l'incarcerazione di 34 di loro e l'omicidio di Jamal Khashoggi", hanno scritto gli attivisti. E ancora: "I giornalisti in Arabia Saudita, che costituiscono una popolazione civile ai sensi del diritto internazionale, devono affrontare attacchi diffusi e sistematici nell'ambito delle politiche statali volte a punirli o metterli a tacere. Cinque sospettati identificati dalla denuncia sono responsabili". In cima a questi cinque sospettati principali c'è il nome di Mohammed bin Salman.

La denuncia di Reporters sans frontières

"I responsabili della persecuzione dei giornalisti in Arabia Saudita, compreso l'assassinio di Jamal Khashoggi, devono essere ritenuti responsabili dei loro crimini", ha commentato il segretario generale di Rsf Christophe Deloire. Per poi aggiungere: "Mentre i crimini rivelati dalla denuncia continuano, chiediamo al procuratore tedesco di prendere una posizione ferma e aprire un'indagine sui crimini che abbiamo smascherato. Nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge, soprattutto quando si tratta di crimini contro l'umanità. La richiesta di giustizia è stata ritardata troppo a lungo".

La denuncia è stata presentata in Germania in quanto l'ordinamento giuridico tedesco conferisce direttamente ai suoi tribunali la giurisdizione in caso di crimini internazionali connessi all'estero. Anche nel caso in cui, come per l'omicidio di Jamal Khashoggi, non esiste alcun collegamento con la Germania o con cittadini tedeschi.

Le polemiche su Renzi per il rapporto con bin Salman

Proprio questa mattina il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è tornato a parlare dei suoi rapporti con l'Arabia Saudita e con il principe ereditario. "Stanno strumentalizzando la tragedia di Khashoggi perché non hanno altro a cui aggrapparsi in Italia. Nel merito ho risposto su tutti i giornali, dal Financial Times a Le Monde: ciò che faccio può essere discusso da chiunque, ma è perfettamente lecito, pubblico e legittimo. La questione saudita è stata posta da quel noto statista di Di Battista, uno che apprezzava Maduro e definiva Obama golpista e non capisce che l'Arabia è il baluardo contro il fondamentalismo", ha dettto in un'intervista con il Giornale.

Le prove degli 007 statunitensi contro il principe ereditario

Lo scorso 26 febbraio l'intelligence USA confermava, attraverso un rapporto pubblicato dall'amministrazione di Joe Biden, che il principe ereditario, in quanto in pieno controllo delle agenzia di sicurezza saudite, difficilmente potesse essere all'oscuro di quanto stesse accadendo quel giorno di ottobre nel consolato di Istanbul. Altrettanto improbabile, diceva il report degli 007 USA, è che gli agenti sauditi avessero agito senza l'esplicita autorizzazione di bin Salman.

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