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I medici di base vogliono vaccinare con il farmaco di Johnson & Johnson: “È più facile da usare”

“Domani incontreremo il Commissario Straordinario Figliuolo per dare il nostro contribuito alla velocizzazione della campagna vaccinale di massa anti-Covid; chiederemo, prioritariamente, che siano destinati ai medici di medicina generale i vaccini monodose prodotti dalla Johnson&Johnson per la vaccinazione dei cittadini”: lo ha comunicato il Sindacato Medici Italiani.
A cura di Annalisa Girardi
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Domani il sindacato dei medici incontrerà il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, il generale Francesco Figliuolo, per discutere del Piano vaccini. E chiederà che ai medici di medicina generale siano destinati prioritariamente quelli monodose di Johnson & Johnson, in modo da velocizzare la campagna vaccinale. Lo ha comunicato la segretaria generale del sindacato, Pina Onotri, illustrando una serie di proposte che verranno portare all'incontro con il commissario straordinario.

"Con il Commissario Figliuolo vorremmo ragionare insieme per mettere in moto, definitivamente, tutto il sistema di vaccinazione anti covid. Superando tutti i limiti a partire: dalla conservazione del vaccino, dall’esiguità dei punti vaccinali (per le problematiche complessità delle norme autorizzative), dalla carenza dei vaccini stessi, fino alla difficile movimentazione di una popolazione a cui l’informazione arriva a tratti in modo incompleta, contraddittoria, farraginosa", ha detto Onotri, prima di presentare i suggerimenti dei medici per "giungere all'immunizzazione in tempi brevi di almeno l'80% della popolazione".

Le richieste dei medici al commissario straordinario

Per prima cosa si chiede che il governo fornisca ai medici di medicina generale il vaccino Johnson & Johnson, "in quanto è un farmaco molto maneggevole, può essere tenuto in un normale frigorifero e per il fatto che preveda una sola dose può semplificare di molto la procedura vaccinale". Si chiede poi di accelerare le pratiche di attivazione delle strutture finalizzate alla produzione dei vaccini in Italia, affidando la produzione vaccinale nazionale direttamente al ministero della Salute e avviando i processi produttivi dei vaccini nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.

La terza richiesta che fanno i medici è venga riordinata in tempi rapidi la "farraginosa e complessa normativa autorizzativa dei locali adibiti a vaccinazione con deroghe nei punti non essenziali", che al momento è "burocraticamente onerosa, costosa e affetta da problematiche intrinseche di ordine legale". Va poi creata, dice il sindacato, "una normativa temporanea derogatoria per gli operatori della Sanità che espletano le funzioni di vaccinatore, non ricomprendendo ovviamente la colpa grave e prevedendo uno scudo penale per i soggetti che vaccinano".

Come velocizzare la campagna vaccinale

E ancora: "Derogare temporaneamente alle norme di incompatibilità tutt’ora vigenti che avviluppano in lacci e lacciuoli normativi ogni tentativo di svincolare molti operatori della sanità all’esecuzione dei vaccini" e "sveltire le pratiche burocratiche (non ha senso stampare 14 fogli di consenso informato e anamnesi vaccinale per cittadino: quasi un miliardo di fogli da conservare per almeno cinque anni se non addirittura di più, con aziende sanitarie che si trovano costrette ad affittare locali a norma per stipare tutto questo oceano montante di carta) con una sinergia più stretta tra AGID, fascicolo sanitario elettronico in fattispecie e deburocratizzazione informatizzata si potrebbero raggiungere grandi risultati in breve tempo snellendo il tutto".

Infine Onotri ha concluso: "Proponiamo un confronto chiaro su ogni punto, da noi attentamente vagliato con analisi chiare, col solo scopo di mettere in moto una macchina potente, veloce efficiente che, ogni giorno, assiste almeno un milione e mezzo di cittadini nei loro fabbisogni di salute, piccoli e grandi".

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