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Fdi e Fi bloccano emendamenti Lega al dl Ong per reintrodurre norme decreti Sicurezza: “Inammissibili”

Ira della Lega per la dichiarazione di inammissibilità da parte di Fi e Fdi su 13 emendamenti presentati al decreto Ong: “Non vorremmo avessero prevalso logiche politiche”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alcuni emendamenti della Lega al decreto Ong – il numero 1 del 2 gennaio 2023 "recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori" – presentati in Commissione Affari costituzionali e Trasporti di Montecitorio, sono stati dichiarati inammissibili per estraneità di materia dai presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Trasporti della Camera, Nazaro Pagano (Fi) e Salvatore Deidda (Fdi).

Si trattava di emendamenti che modificavano in senso restrittivo la legge Bossi-Fini, ripristinando alcune norme dei decreti Sicurezza emanati da Matteo Salvini e approvati dal governo Conte I. La decisione ha fatto infuriare il capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali, Igor Iezzi che ha definito "curiosa" la decisione, a sua volta decisa da Pagano che aveva letto lo speech con le inammissibilità.

"Sono stupito della decisione del presidente in commissione Affari costituzionali Pagano (Fi), e della presidente in commissione Trasporti Deidda (Fdi), di rendere inammissibili i nostri emendamenti. Nel merito erano perfettamente attinenti all'argomento, visto che avevano a che fare con la gestione dei flussi migratori e andavano a modificare lo stesso testo di legge modificato dal Decreto Ong. Non vorremmo avessero prevalso logiche politiche, i cittadini hanno votato il centrodestra per fermare il business dell'immigrazione. Ovviamente faremo ricorso", ha dichiarato il deputato leghista.

È stato il deputato di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato, vicepresidente della Prima Commissione, a spiegare le motivazioni che hanno portato allo stop degli emendamenti del Carroccio: "Ci sono 263 emendamenti dell'opposizione, se si aggiungono quelli della Lega ho la sensazione che qualcosa si ingarbugli", ha detto il parlamentare all'Adnkronos.

"È una questione di metodo, non di merito. Martedì il provvedimento va in Aula e quindi bisogna chiudere. Abbiamo una opposizione scatenata. È solo una questione di tempistiche. Siamo in presenza di una opposizione che, come ci aspettavamo, sta ricorrendo a tutti i mezzi. Non è una questione di contenuti", ha sottolineato De Corato.

"La Lega ha tentato un blitz per riscrivere la normativa sui permessi di soggiorno, sulla protezione speciale, sul trattenimento nei centri per il rimpatrio e su altre materie attraverso emendamenti totalmente estranei all'oggetto del provvedimento, ossia il salvataggio in mare. Il tentativo evidente era quello di riesumare i decreti Salvini", ha commentato il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi.

"Per il momento è fallito perché i presidenti delle due commissioni hanno dichiarato inammissibili quegli emendamenti con una pronuncia che non lascia spazio a contestazioni perché si rifà alle pronunce della Corte Costituzionale e al Regolamento della Camera. Quegli emendamenti non potranno essere riammessi all'esito dei ricorsi, saremmo di fronte a un atto abnorme e totalmente discrezionale".

Cosa dicono gli emendamenti bloccati

Sono in tutto 13 gli emendamenti della Lega al dl Ong dichiarati inammissibili per estraneità di materia nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporti della Camera. Domani ci sarà la pronuncia sui ricorsi presentati prima di entrare nel vivo dell'esame.

Gli emendamenti puntavano a cambiare il testo unico sull'immigrazione cancellandone punti qualificanti posti a garanzia dei diritti di migranti e rifugiati. Uno di questi emendamenti puntava a modificare in più punti la "disciplina dell'immigrazione recata dal decreto legislativo n. 286 del 1998", sopprimendo anche "il riferimento agli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato nell'ambito della procedura di revoca o rifiuto del permesso di soggiorno sulla base di accordi internazionali e nella procedura di espulsione e respingimento".

Altre proposte miravano a: sopprimere "la possibilità per i soggetti trattenuti nei centri per il rimpatrio di fare reclami al Garante per la protezione delle persone private della libertà personale e modifica conseguentemente le attribuzioni del Garante"; prolungare i "termini di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri nell'ambito del procedimento di espulsione"; modificare il "testo unico in materia di immigrazione con riferimento alla disciplina dei ricongiungimenti familiari"; introdurre "il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno quando a carico dello straniero si accerti la violazione di disposizioni in materia fiscale o contributiva" e modificare "le pene per i reati connessi con l'immigrazione clandestina di cui all'articolo 12 del decreto legislativo n. 286 del 1998".

Un emendamento presentato da Iezzi mirava a modificare "in più punti la disciplina delle procedure di primo grado per il riconoscimento della protezione internazionale", intervenendo sulle "modalità ed i criteri di trattazione prioritaria delle domande", prevedendo che "le domande presentate da richiedenti per i quali è stato disposto il trattenimento in uno hotspot o in un centro di permanenza per i rimpatri, e le domande presentate da cittadini provenienti da un Paese di origine sicuro siano esaminate in via prioritaria".

Altri emendamenti del capogruppo leghista in I commissione puntavano a ridurre, "da biennale ad annuale" la durata del permesso di soggiorno per protezione speciale e a modificare la "disciplina generale del sistema di accoglienza per richiedenti protezione internazionale".

Con altre proposte si mirava a prolungare a 180 giorni "il termine massimo di trattenimento dei richiedenti asilo nei centri per il rimpatrio"; modificare "le procedure per l'accertamento dell'età dei minori stranieri non accompagnati" e a prevedere la "nomina di un commissario straordinario in caso di rinvio a giudizio dei gestori delle strutture di accoglienza, per violazioni di legge o irregolarità nella gestione".

Dichiarato inammissibile anche l’emendamento leghista a prima firma Domenico Furgiuele che puntava a prevedere "contributi a specifici comuni della Calabria per far fronte agli sbarchi di migranti". In totale le presidente delle commissioni Affari costituzionali e Trasporti hanno dichiarato 39 emendamenti inammissibili su 220 proposte depositate dai gruppi.

La Lega ha presentato ricorso per tutti gli emendamenti che sono stati bloccati. La pronuncia dei ricorsi sulle inammissibilità è prevista per domani mattina alle 11.30. Domani alle 14.30 le due commissioni, Affari costituzionali e Trasporti, si riuniranno per iniziare l'esame degli emendamenti. I lavori sul decreto Ong dovrebbero poi proseguire anche venerdì e all'inizio della prossima settimana. Poi il provvedimento è atteso per giovedì 2 febbraio nell'Aula della Camera.

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