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È morto Antonio La Forgia, ex presidente Emilia-Romagna: aveva scelto la sedazione profonda

È morto Antonio La Forgia, ex governatore dell’Emilia-Romagna. Malato di tumore aveva scelto la sedazione profonda per porre fine alle sue sofferenze.
A cura di Annalisa Cangemi
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È morto all'età di 78 anni Antonio La Forgia, ex deputato di Ulivo e Pd ed ex presidente della Regione Emilia-Romagna. Era in sedazione profonda dalla notte tra lunedì e martedì, percorso scelto – con consenso informato – dopo un anno e mezzo affetto da un tumore. Il decesso è stato certificato oggi alle 15 dal medico.

La scelta della sedazione per porre fine alle sue sofferenze era stata comunicata dalla moglie, Mariachiara Risoldi: "Dopo colloquio con il paziente e la moglie, sulla linea della DAT si inizia sedazione palliativa con morfina ogni 4 ore. Viene dato il consenso", aveva scritto su Facebook. "Antonio ha iniziato un viaggio alle 00.07 di sola andata, con serenità, con la sua grande famiglia allargata attorno. Per la legge il suo corpo è costretto ad essere ancora qui, mentre la sua mente è già arrivata in un luogo leggero. Siamo un paese veramente ipocrita".

Le sue condizioni di salute erano peggiorate nelle ultime settimane, e per questo La Forgia aveva preso questa decisione, che è consentita dalla legge italiana, della sedazione profonda, cioè un'interruzione della terapia. Era nato a Forlì nel 1944. Iscritto al Pci, fu assessore, poi segretario del Pds. Ha guidato la sua Regione dal 1996 al 1999, poi è stato presidente dell'Assemblea legislativa regionale dal 2000 al 2005. Molto vicino a Prodi, è stato deputato dal 2006 al 2013.

Le prime condoglianze sono dell'amico Romano Prodi: "Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio la Forgia a cui ero legato da sentimenti di autentica amicizia. Ho fatto con lui numerosissime chiacchierate, spesso ci siamo sentiti al telefono e non abbiamo mai interrotto il nostro lungo rapporto", ha detto l'ex presidente del Consiglio. "Ricordo con affetto e commozione i giorni in cui abbiamo condiviso la costruzione del progetto politico che poi è confluito nell'Ulivo, il confronto con lui è stato sempre arricchente sul piano culturale e su quello politico, al quale Antonio ha contribuito tanto. Sentiremo molto la sua assenza e mancherà la sua vivace e creativa intelligenza. Il mio pensiero affettuoso va alla moglie e alla sua famiglia". 

Poco dopo arriva anche il saluto dell'attuale governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: "Un pensatore coraggioso, ma anche un amministratore capace e lungimirante. Lo ricordo per l'eleganza, la schiettezza e l'intelligenza con cui affermava le proprie idee, anche quando le sue parole e le sue posizioni erano dense di contenuto e di sfida politica".

"Nelle sue lucide analisi – ha detto ancora il governatore – le argomentazioni non lasciavano spazio a reticenze. La sua capacità di critica e di interpretare una sinistra e una politica riformiste, sempre attente a nuove soluzioni e mai propense a guardare al passato, lo rendono uno dei maggiori esponenti del campo progressista e del centrosinistra, in Emilia-Romagna e nel Paese".

"Ci lascia Antonio La Forgia e il dolore per la sua sofferenza e quella dei suoi familiari è enorme. Tutta la nostra comunità si stringe a loro in un grande abbraccio, carico di ricordi, di stima e di riconoscenza", ha scritto su Twitter il segretario Pd Enrico Letta.

Con la sua morte "ci ha lasciato una persona dall'alto rigore morale e intellettuale, precursore del riformismo democratico. Antonio La Forgia ha saputo anticipare con onestà e intelligenza politica quell'unione dei riformismi che vede proprio nella nostra terra le sue prime radici", ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. "È stato un amministratore appassionato ma non ha esitato a lasciare la carica di presidente della Regione per seguire l'istinto politico e le proprie convinzioni, segno di profonda dedizione e spirito di sacrificio per il bene comune. Il suo addio al Pds – ha aggiunto Lepore – non fu uno strappo con la sua storia, ma un passo avanti un po' più svelto per aprire la porta ad una formazione più ampia dove ha ritrovato molti compagni di viaggio. Un gesto di innovazione e ricerca, se così si può dire". È stato "un uomo politico di rara sensibilità, visione e coraggio, fino in fondo. Vogliamo ricordarlo così. Ci stringiamo forte alla famiglia, alla quale rivolgo il profondo cordoglio mio e dell'amministrazione comunale".

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