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Cosa prevede l’accordo europeo sul salario minimo e perché non riguarda l’Italia

La nuova direttiva europea potrebbe spingere a un intervento per garantire il salario minimo in Italia, ma l’ultima parola spetta sempre al nostro governo.
A cura di Giacomo Andreoli
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Con la nuova direttiva europea in Italia potrebbe essere applicato un salario minimo di circa 9 euro all'ora. Uno degli articoli del provvedimento su cui stanotte hanno trovato l'accordo le istituzioni Ue, prevede infatti che "i salari minimi sono adeguati se rappresentano almeno il 60% del salario mediano lordo". Facendo i dovuti calcoli per l'Italia si arriva a una cifra vicina ai 9 euro orari.

Il condizionale, però, è d'obbligo, per due motivi: la direttiva non è stata ancora approvata definitivamente da Parlamento e Commissione Ue e soprattutto non si prevede l'obbligo di istituire un salario minimo in ogni Stato, ma solo quello di garantire paghe minime orarie anche esclusivamente con la contrattazione collettiva. Su quest'ultima gli Stati membri dovranno approvare un piano per portarla almeno all'80% dei rapporti di lavoro. Il restante 20% potrebbe quindi rimanere fuori da ogni previsione di salario minimo. Da noi, però, secondo gli ultimi dati dell'Inapp (riferiti al 2021), i contratti collettivi nazionali coprono già l'88,9% dei lavoratori dipendenti (nei settori privati non agricoli) e l'82,3% di tutti gli addetti. Nei contratti collettivi italiani, inoltre, è già previsto un salario minimo compatibile con la direttiva Ue.

Parlando proprio dell'Italia, il commissario Ue al lavoro Nicolas Schmit ha comunque detto di essere "fiducioso sul fatto che governo e sindacati italiani possano raggiungere un accordo per rafforzare ancora la contrattazione e poi potrebbe essere importante introdurre il salario minimo per legge, ma spetta all'esecutivo deciderlo, senza imposizioni". In tal senso il commissario invita tutta l'Unione ad ispirarsi al sistema di contrattazione danese, tra i più sviluppati e progressisti al mondo.

In ogni caso, secondo l'eurodeputata socialista e relatrice della direttiva Agnes Jongerius, sono ben 22 su 27 gli Stati membri che dovranno aumentare il salario minimo, con ben 24 milioni di lavoratori coinvolti. Ad esempio in Olanda, secondo l'europarlamentare, il salario minimo aumenterà a 14 euro all'ora dagli attuali 11-12 euro. Qualora i lavoratori non verranno retribuiti in base a questa direttiva avranno poi diritto a un'indennità. Per recepire dovunque il provvedimento, però, ci vorranno circa due anni: non si vedranno cioè effetti concreti in tutti i Paesi del Vecchio Continente prima del 2024.

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