Di Maio al lavoro per ottenere la fornitura di 100 milioni di mascherine dalla Cina
L’obiettivo è far arrivare in Italia 100 milioni di mascherine grazie alla fornitura diretta da parte di un’azienda cinese. E in questa direzione sta lavorando il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che avrebbe già parlato con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di questa operazione. Di Maio, inoltre, si sarebbe confrontato anche con il ministro della Salute, Roberto Speranza, e con i commissari per l’emergenza Coronavirus Angelo Borrelli e Domenico Arcuri. Peraltro il contratto della commessa, secondo quanto si apprende, sarebbe già stato siglato.
Dalla Cina, così come da altri Paesi, sono già arrivati diversi ventilatori polmonari. Ora l’emergenza si sposta quindi sul fronte delle mascherine, soprattutto quelle da fornire per la dotazione ai medici, agli infermieri e in generale agli operatori sanitari. Come viene sottolineato da chi si sta muovendo in prima persona per risolvere questa emergenza, senza mascherine al personale sanitario verrebbero a mancare le condizioni di sicurezza negli ospedali per poter continuare a operare. La mancanza di mascherine è dovuta anche al fatto – come sottolineato da Borrelli – che alcuni paesi produttori hanno bloccato l’esportazione. Per questi motivi ora la Farnesina sta cercando di portare avanti una operazione che consenta di individuare una fornitura diretta e affidabile, che possa garantire l’arrivo dei dispositivi di protezione personale, come le mascherine, in Italia.
Intanto le aziende italiane stanno cercando di convertire, in alcuni casi, la loro produzione per poter fornire mascherine al personale sanitario. È quanto succede, per esempio, a Trebaseleghe, dove l’azienda Grafica Veneta ha deciso di convertire la sua produzione dalla stampa di libri alle mascherine. L’obiettivo dell’azienda veneta è quello di produrre fino a 1,5 milioni di pezzi al giorno da distribuire gratuitamente ai cittadini. Non si tratterebbe, però, di mascherine da fornire al personale medico, ma sarebbe utilizzabile solo per scopi non medici nella quotidianità.