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Convention Fdi, Feltri: “Milano origine di tutto, anche il fascismo nato qui”. E la platea applaude

Critiche per l’intervento di Vittorio Feltri alla Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia: “Tutto succede a Milano, anche dal punto di vista politico. Non a caso il fascismo è nato a Milano”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alla kermesse di Fratelli d'Italia a Milano è intervenuto anche Vittorio Feltri, il giornalista che è stato anche capolista del partito di Giorgia Meloni alle ultime amministrative ed è stato eletto consigliere comunale nel capoluogo lombardo. Il suo discorso dal palco ha suscitato molte polemiche, per queste affermazioni: "Sono contento che questa conferenza si tenga a Milano perché tutto succede a Milano, anche dal punto di vista politico. Non a caso il fascismo è nato a Milano". Qui Feltri fa una breve pausa e sorride, per poi continuare: "Berlusconi non è di Sorrento, la Lega è nata a Milano".

"Attenzione: chi conquista Milano conquista anche Roma (a parte che Giorgia Roma l'ha già conquistata). Sono convinto che FdI continuerà a essere il primo partito italiano. Il Tricolore l'anno prossimo stravincerà", aggiunge Feltri. La frase sull'origine del fascismo del direttore editoriale di ‘Libero', pronunciata alla Conferenza programmatica di Fdi, dal titolo "Italia, Energia da liberare", è stata accolta da un'ovazione e uno scrosciante applauso della platea.

Su Twitter sono partite le critiche. "Milano ha ricevuto la Medaglia d’Oro della Resistenza. Vittorio Feltri se lo ricordi bene e non offenda l’identità dei milanesi che, anche a prezzo della loro vita, si batterono per restituire la libertà a tutti noi. Anche a chi, come Feltri, la usa per dire sciocchezze", ha replicato Lisa Noja, deputata di Iv.

Anche Possibile commenta l'intervento sui suoi profili social, riprendendo il tweet del giornalista Riccardo Maria Cucchi: "Le parole migliori le ha scritte Riccardo Maria Cucchi: "immaginate che a qualche giornalista tedesco fosse venuto in mente, durante la Convention di un partito presente nel parlamento tedesco, dire: "è importante essere oggi a Monaco di Baviera perché è qui che nacque il nazismo." E immaginate se il pubblico avesse applaudito. Una scena vergognosa, indegna, a pochi giorni dal 25aprile. Antifasciste e antifascisti, sempre".

Nel dibattito interviene anche la Federazione Italiana Associazioni Partigiane: "Caro Vittorio Feltri, cara GiorgiaMeloni, Milano è innanzitutto Medaglia d’Oro della Resistenza". E il tweet viene rilanciato da Carlo Calenda, leader di Azione.

Giorgia Meloni, nel suo discorso conclusivo che chiude l'evento, prova ancora una volta ad allontanare da sé e da Fratelli d'Italia ogni dubbio su presunte nostalgie fasciste: "Un giornalista ha chiesto a un delegato, ma questa maglietta scura è un omaggio alle camicie nere? Ma cosa vuoi rispondere? Vi rendete conto che siete lunari: lo dico per la vostra professionalità. Mi vergogno a fare sta domanda, gli risponderei io. Pensano che con questi argomenti che fermeremo la guerra e la crisi? E che tutto questo interessa la gente? C’è chi fa riunioni di redazione per trovare qualcosa per non raccontare quello che sta succedendo".

"Voi sognate una destra sfigata, cupa – prosegue – invece siamo una destra vincente, rispettata, che ha al vertice una donna, mentre a sinistra le donne si devono accontentare dei ruoli che gli uomini danno loro. Non vi va giù. Voi raccontate le favolette, noi facciamo la storia".

La polemica per l'intervento di Sangiuliano

È stato anche molto criticato alla kermesse la partecipazione del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano alla Conferenza programmatica di Fdi a Milano. Il giornalista è intervenuto su un argomento, "Prezzolini e il conservatorismo", su cui è considerato un esperto, avendo scritto più di un libro ("Prezzolini, l'anarchico conservatore" del 2008 e "Manifesto dei conservatori" del 2014). Secondo quanto ha scritto la Repubblica, Sangiuliano aveva anche chiesto e ottenuto un'autorizzazione dalla Rai relativa però solo a una moderazione di un dibattito non a un intervento dal palco.

L'esponente dem Valeria Fedeli scrive: "Grave, improprio e inedito. Ci sono solo tre parole per definire il comizio politico tenuto dal direttore del Tg2 Sangiuliano alla convention di FdI. Secondo le regole Rai, chi lo ha autorizzato? Serve subito chiarimento dai vertici dell’azienda". A stretto giro la replica, sempre via Twitter, del responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli: "Fedeli fammi capire: Sangiuliano può intervenire alla Festa dell’Unità a presentare il libro di Landini ma non a un evento di Fdi? Davvero volete punire i giornalisti solo se partecipano a iniziative dell’opposizione?".

Anche Michele Anzaldi, deputato di Italia viva, segretario della commissione di Vigilanza Rai, considera inopportuno l'intervento: "Il comizio del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano alla convention di Fratelli d'Italia a Milano rappresenta un caso senza precedenti: mai un direttore di un tg Rai era salito sul palco di una conferenza di partito per un intervento di carattere politico, addirittura proprio l'intervento chiamato a lanciare il discorso immediatamente successivo della leader Giorgia Meloni. Come ha potuto l'amministratore delegato Fuortes autorizzare una tale umiliazione della funzione del servizio pubblico? Come è stato possibile avallare un atto di tale disprezzo e arroganza nei confronti dei cittadini che pagano il canone?".

Gli risponde Carlo Calenda, leader di Azione: "Senza precedenti direi di no. Pensa Campo Dall'Orto alla Leopolda. Su non facciamo doppia morale. Non porta bene".

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