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Conte: “Sostituzione etnica? Lollobrigida non sa di che parla, non rendiamoci ridicoli al mondo”

“Oggi parlare di sostituzione etnica significa voler usare un’arma di distrazione di massa rispetto ai problemi che abbiamo. Non dobbiamo essere ridicoli anche agli occhi dell’Europa e del mondo”: lo ha detto Giuseppe Conte commentando le affermazioni del ministro Lollobrigida.
A cura di Annalisa Girardi
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Parlare di sostituzione etnica non ha alcun senso e rende l'Italia ridicola rispetto agli occhi del mondo. Lo ha detto Giuseppe Conte, commentando le parole del ministro Francesco Lollobrigida secondo cui non possiamo "arrenderci all'idea della sostituzione etnica" per combattere la denatalità e il calo demografico. "Quelle del ministro Lollobrigida sono parole dal sen fuggite, di chi non conosce la storia dell'Italia che è fatta di dominazioni. Noi siamo al centro del Mediterraneo che è un incrocio di civiltà. Oggi parlare di sostituzione etnica significa voler usare un'arma di distrazione di massa rispetto ai problemi che abbiamo", ha affermato il leader del Movimento Cinque Stelle.

Conte ha poi sottolineato come in realtà nel Documento di economia e finanza, lo stesso governo metta nero su bianco che al Paese servono più immigrati per far calare il debito pubblico. "Questo governo si metta d'accordo con se stesso. Nel Def hanno scritto che ovviamente i migranti e gli immigrati ci servono per ridurre il debito, abbiamo un sistema pensionistico che non si regge in prospettiva e dall'altra fanno queste crociate di segno reazionario", ha aggiunto.

Per poi concludere: "Non dobbiamo essere ridicoli anche agli occhi dell'Europa e del mondo", ha concluso. Conte è intervenuto a margine del Congresso Cisal, lo stesso evento dove ieri il ministro Lollobrigida aveva affermato che "non possiamo arrenderci all'idea della sostituzione etnica, all'idea che se gli italiani fanno meno figli li possiamo sostituire con qualcun altro perché non è quella la strada".

Parole che avevano suscitato lo sdegno anche da parte del Partito democratico. La segretaria dem Elly Schlein aveva detto: "Questo è il momento in cui dobbiamo capire da che parte vogliamo stare della Storia. E noi sappiamo da che parte non vogliamo stare: dalla parte di un ministro che parla di sostituzione etnica, che è un linguaggio da suprematismo bianco". Per poi aggiungere: "Sono parole indegne da parte di chi ricopre il ruolo di ministro, che ci riportano agli anni Trenta e vengono dette, per altro, nel giorno in cui il presidente Mattarella è in visita ad Auschwitz".

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