131 CONDIVISIONI

Caso Petrocelli, senatori commissione si dimettono ma lui resta: “Ricorrerò a Corte Costituzionale”

I senatori della commissione Esteri stanno dando le proprio dimissioni in protesta contro Petrocelli, che però ribadisce di non avere alcuna intenzione di lasciare il suo incarico. Anzi, comunica che farà ricorso alla Corte Costituzionale.
A cura di Annalisa Girardi
131 CONDIVISIONI
Immagine

Tutti i senatori della commissione Esteri in Senato si stanno dimettendo in protesta contro la permanenza di Vito Petrocelli, il presidente, e le sue posizioni sulla guerra in Ucraina. "Tutti i senatori M5s si dimetteranno. Ho già assicurato che il Movimento contribuirà a superare l'impasse in commissione. Anche il sentore Airola, che è persona seria e intelligente e di cui mi pregio di essere amico", ha assicurato il leader Cinque Stelle, Giuseppe Conte, durante la presentazione della Scuola di Formazione. Il senatore Alberto Airola stamattina aveva comunque preso parte ai lavori in commissione presieduta da Petrocelli, disertata dagli altri esponenti, ma poi ha fatto sapere: "Dopo aver avuto un colloquio molto cordiale con Conte, conscio della necessità di non indebolire un'azione politica che si ribadisce con forza contraria alla guerra e sostenitrice della via diplomatica per la pace, ho deciso di dimettermi definitivamente dalla commissione".

In mattinata anche Matteo Salvini e gli altri senatori della Lega si erano dimessi dalla commissione: "senatori della Lega che fanno parte della commissione Esteri – Tony Chike Iwobi, Stefano Lucidi, Matteo Salvini e Manuel Vescovi – hanno firmato la lettera di dimissioni dal loro ruolo", aveva comunicato il Carroccio in una nota. "Ho rassegnato le mie dimissioni come unico componente di Fratelli d’Italia dalla Commissione Esteri del Senato. Abbiamo il dovere di garantire la piena operatività della Commissione in un momento così importante nelle relazioni internazionali del nostro Paese. Ma soprattutto è necessario che la presidenza della Commissione ritorni a svolgere quel ruolo di garanzia e di terzietà, che di fatto Petrocelli non esprime più e dal quale, inoltre, gli stessi componenti non si sentono rappresentati", ha dichiarato il senatore di Fratelli d'Italia, Adolfo Urso.

Il diretto interessato, però, ha ribadito di non avere alcuna intenzione di dimettersi. Commentando le dimissioni dei colleghi, Petrocelli le ha definite "una loro scelta e anche una grande responsabilità". E ha aggiunto: "Ho deciso una certa strategia farò quello che ho sempre detto, non mi dimetto. Solo per aver votato contro alla risoluzione sono già stato etichettato come filo-russo e filo-putiniano, molto francamente credo che tutto ciò sia stato montato per far decadere un esponente della maggioranza che non si riconosce più nella maggioranza. Mi sta bene, ma mi fa pena per la struttura di questa istituzione". Quindi ha annunciato l'intenzione di voler ricorrere alla Corte Costituzionale per denunciare una "questione politica".

131 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views