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Neonato ustionato a Portici, condannati a 6 anni i genitori del piccolo Vincenzino

Condannati a sei anni i genitori di Vincenzino, il piccolo gravemente ustionato dopo la nascita a Portici. “Vicenda tristissima”, ha commentato il sindaco Cuomo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Sono stati condannati a sei anni i genitori del piccolo Vincenzino, il neonato di Portici che venne ricoverato per ustioni gravissime lo scorso anno e che trascorse diversi mesi ricoverato al Santobono Pausilipon di Napoli per le cure. I due genitori erano accusati di maltrattamenti in famiglia, lesioni ed abbandono di minore, e per loro il pubblico ministero della Procura di Napoli aveva chiesto 15 e 12 anni rispettivamente per il padre Concetto Bocchetti e la madre Alessandra Terracciano. Ma la condanna è stata praticamente dimezzata, ed entrambi sono stati condannati a sei anni a testa: quattro anni per l'abbandono di minore e due anni per lesioni riqualificate in colpose e gravissime. Caduta, invece, l'accusa di maltrattamenti in famiglia.

Il sindaco di Portici: "Vicenda tristissima"

Subito dopo la sentenza si è espresso il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, che ha parlato di "una vicenda tristissima, nella quale non ci sono né vincitori né vinti, ma solo vittime e soprattutto violenza su un neonato, quella subita dal piccolo Vincenzo. L’unica soddisfazione", ha aggiunto Cuomo, "è che Vincenzino ha trovato una famiglia e dei veri genitori che gli hanno restituito quell’amore e quel calore che inizialmente gli erano stati negati".

"Ci aspettavamo pene più severe ed esemplari, soprattutto sapendo che nonostante il piccolo Vincenzino abbia trovato una famiglia che l'ha adottato dovrà subire ancora un lungo calvario di interventi e cure", ha commentato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, "Tra l'altro 6 anni possono diventare anche meno con gli altri gradi di giudizio. Per quanto mi riguarda è una decisione inspiegabile".

Le tappe della vicenda

La vicenda iniziò il 12 marzo 2021, quando il piccolo nacque: non registrato all'anagrafe e non dichiarato, riportò gravi ustioni che i genitori non seppero inizialmente spiegare. Il piccolo sarebbe stato tenuto "nascosto" perché i genitori temevano che fosse loro tolto ed affidato ai servizi sociali, come altri due figli prima di lui. Ricoverato con gravi ustioni su gran parte del corpo nella terapia intensiva neonatale dell'ospedale Santobono Pausilipon di Napoli, il piccolo Vincenzino è stato sottoposto a delicati interventi chirurgici, tra cui un trapianto di cute autologa bio-ingegnerizzata personalizzata. Un intervento più unico che raro, per il quale ha collaborato a distanza anche l'ospedale Pediatrico di Zurigo. Solo lo scorso 6 agosto, finalmente, il suo lungo calvario ha avuto fine, con le dimissioni dal nosocomio. I due genitori intanto erano stati arrestati e finiti a processo, fino alla condanna in primo grado emessa quest'oggi.

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