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Neonato ustionato a Portici, il gip: “Ferite causate da ferri roventi o candeggina”

Le ustioni del neonato di Portici (Napoli) attualmente ricoverato al Santobono potrebbero essere state causate da candeggina, ma anche da “ferri roventi”. Lo scrive il gip nell’ordinanza di convalida del fermo dei genitori, Concetto Bocchetti e Alessandra Terracciano. Il giudice rileva inoltre che l’uomo non esitava a lasciare il bimbo con la compagna, seppur consapevole dei suoi problemi psichiatrici.
A cura di Nico Falco
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Il gip Rosaria Maria Aufieri, che venerdì ha firmato la convalida del fermo per Concetto Bocchetti e Alessandra Terracciano, i genitori del neonato ustionato dopo la nascita a Portici, nell'ordinanza definisce "scioccanti" le foto del piccolo. Sulle ferite non è stata ancora fatta chiarezza, ma non sarebbero riconducibili al parto: quando la prima ambulanza era intervenuta nell'appartamento della coppia, in via Diaz, a Portici (Napoli), il bimbo stava bene, non presentava lesioni, tanto che l'equipaggio non aveva ravvisato la necessità di ricovero. Qualcosa, però, è successo nei quattro giorni successivi, fino a quel 16 marzo, quando una seconda ambulanza ha trovato il piccolo coperto di sangue.

Ustioni causate da candeggina o ferri roventi

Quelle lesioni, sostiene il gip, non sembrano riconducibili a traumi e potrebbero essere state causate dalla candeggina, ma anche da ferri roventi. O, ancora, dall'acqua bollente, forse la stessa di cui aveva parlato Bocchetti, che pur era più volte caduto in contraddizione durante l'interrogatorio. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, quella secondo cui non si tratterebbe di ferite provocate volontariamente, ma conseguenza di una incapacità di gestire il neonato, tra cui la scelta di utilizzare detergenti inadeguati che potrebbero avergli provocato le profonde ustioni chimiche per le quali è stato già sottoposto a due interventi chirurgici. Le lesioni, come spiegato anche dai medici dopo il ricovero del piccolo, non sarebbero riconducibili a un unico episodio, ma la conseguenza di comportamenti reiterati nel tempo. La donna è attualmente ricoverata nella Psichiatrica dell'Ospedale del Mare. L'interrogatorio della 36enne, inizialmente fissato per oggi, è slittato a domani, 24 marzo; successivamente, quando le sue condizioni lo permetteranno, sarà trasferita nel carcere femminile di Pozzuoli. Il 46enne si trova invece nel carcere di Poggioreale.

Bocchetti già denunciato per maltrattamenti

Dalle indagini è emerso il passato di Bocchetti, che già era stato denunciato per violenza domestica: sia dalla precedente compagna sia dalla stessa Terracciano. La donna, al momento del ricovero, aveva delle ecchimosi sulle braccia e non si esclude che possa essere stata picchiata dal compagno. Per il gip è un elemento che fa ritenere che l'uomo non fosse "pacifico e tranquillo" ma che avesse, invece, una "indole violenta". I due avevano avuto insieme due figli, che sono stati a loro sottratti pochi mesi fa; avevano inoltre altri figli da precedenti relazioni che sono affidati all'altro genitore. Bocchetti, rileva il gip, "benché consapevole dei disturbi psichici della compagna, non esitava a lasciare il neonato per lungo tempo solo con quella donna, rassicurato al fatto che lei lo allattasse".

"Alessandra delirava, vedeva i demoni"

E dall'ordinanza emerge l'episodio che aveva portato alla sospensione della potestà genitoriale per la coppia, avvenuto nel gennaio 2020 in Calabria. La donna era stata sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio: l'avevano fermata mentre vagava di notte in uno stato delirante insieme ai due figli, che oggi hanno 4 anni e un 1 anno e mezzo; aveva allucinazioni e diceva ai passanti che provavano ad aiutarla che non poteva tornare a casa perché lì cera il diavolo.

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