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Incendio Airola, il report dell’Arpac: “Nell’aria diossine oltre i limiti”

“Nell’aria riscontrata una concentrazione di diossine e furani superiore al limite di riferimento durante la notte dell’incendio di Airola”. Questo il primo risultato del monitoraggio dell’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Campania, sulla  concentrazione di diossine e furani dispersi in atmosfera nel corso dell’incendio che, lo scorso 13 ottobre, si è sviluppato nella zona industriale di Airola (Benevento), interessando i capannoni della Sapa.
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Nell'aria riscontrata una concentrazione di diossine e furani superiore al limite di riferimento durante la notte dell'incendio di Airola". Questo il primo risultato del monitoraggio dell'Arpac, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Campania, sulla  concentrazione di diossine e furani dispersi in atmosfera nel corso dell’incendio che, lo scorso 13 ottobre, si è sviluppato nella zona industriale di Airola (Benevento), interessando i capannoni della Sapa, azienda che produce componenti in plastica per settore automotive, dove "si è appurato che il materiale soggetto all’incendio è composto prevalentemente dal polimero polipropilene, utilizzato in un altro sito per la produzione di componenti per il settore automotive". Il monitoraggio è stato eseguito tramite un campionatore ad alto flusso che ha analizzato gli inquinanti atmosferici. Nei prossimi giorni saranno disponibili i risultati anche sugli eventuali inquinanti nel terreno.

L'analisi degli inquinanti

Sotto esame i campioni prelevati da personale tecnico del Dipartimento provinciale di Benevento, processati presso l’U.O.C. Siti Contaminati e Bonifiche, relativi a un periodo di campionamento di 12 ore tra le 23:00 del 13 e le 12:00 del 14 ottobre, "riportano – scrive l'Arpac – un valore di concentrazione di diossine e furani (PCDD-PCDF) in aria pari a 0,51 I-TEQ pg/Nmc (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente)".

"Si rappresenta – precisa l'agenzia – che non sono presenti limiti di riferimento imposti dalla legislazione vigente per la concentrazione di diossine in aria ambiente. Un valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica è quello proposto dal Länder-Arbeitsgemeinschaft für Immissionsschutz   (LAI – Germania), pari a 0,15 pg/Nmc. La concentrazione riscontrata nel campionamento del 13-14 ottobre risulta, pertanto, eccedente il suddetto limite di riferimento". Il monitoraggio è ancora in corso e gli ulteriori risultati, utili per seguire nel tempo l’andamento delle concentrazioni di diossine e furani, verranno diffusi non appena disponibili.

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Il 13 ottobre i tecnici del Dipartimento di Benevento hanno inoltre installato, in posizioni significative nei pressi del sito, campionatori passivi a simmetria radiale, per rilevare le concentrazioni di COV (composti organici volatili) aero dispersi. Il 14 ottobre è stato installato dalla U.O.C. Reti di Monitoraggio e Cemec anche un laboratorio mobile che sta monitorando le concentrazioni orarie di benzene, toluene, xilene, CO, NO, NO2, NOx, ozono, PM10 e PM2.5 per valutare lo stato della qualità dell’aria nel periodo successivo all’incendio. I risultati verranno diffusi non appena disponibili.

Per quanto riguarda la Rete regionale di Monitoraggio della Qualità dell’Aria, nella giornata di ieri, conclude Arpac, "la ventilazione sostenuta ha favorito la dispersione degli inquinanti e nessuna delle stazioni fisse di monitoraggio ha mostrato superamenti dei limiti di legge per i parametri monitorati, facendo anzi registrare valori nettamente inferiori agli stessi. Con l’attenuazione della ventilazione e condizioni di maggiore stabilità atmosferica anche l’efficienza della dispersione si sta attenuando, ma finora le stazioni della rete regionale hanno continuato a registrare concentrazioni basse degli inquinanti aerodispersi. Con la minore dispersione si attende comunque un aumento progressivo fra oggi e domani delle concentrazioni, che saranno tenute sotto costante controllo. Questo eventuale lieve aumento sarà una conseguenza delle mutate condizioni meteo-climatiche e non dell’incendio".

Sapa: "Allo studio le immagini delle telecamere"

Ieri, 14 ottobre, la Sapa aveva diffuso una nota: "I primi dati dell’ARPAC – scrive – affermano che la qualità dell’aria non ha registrato superamenti dei limiti di legge. L’azienda conferma che l’incendio occorso ieri presso l’hub logisitico di Airola – dove sono stoccati i prodotti finiti, destinati ai clienti, con materiali al 100% riciclabili – non ha causato feriti. Le fiamme si sono propagate al tetto, scatenando un incendio di vaste dimensioni anche a causa del forte vento.

"L’hub logistico – prosegue Sapa – era dotato di video camere di sorveglianza, l’azienda impiegherà tutte le forze necessarie per identificare assieme alle autorità le cause dell’accaduto. In relazione ai fumi provocati dalle fiamme, i primi dati dell’Arpac di monitoraggio della qualità dell’aria, affermano che “In tutta l’area interessata le stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria non hanno registrato superamenti dei limiti di legge in nessuno dei parametri normati". L’azienda, infine, desidera ringraziare il corpo dei Vigili del Fuoco e tutte le Forze dell’Ordine intervenute per domare l’incendio e salvaguardare le persone e i residenti. Un pensiero, in particolare, ai due vigili del fuoco ricoverati in ospedale per lieve intossicazione".

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