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Dal 3 settembre a Caserta ha inizio “Un borgo di libri”, nel ricordo di Gennaro Leone

Sarà inaugurata domani, venerdì 3 settembre, la manifestazione “Un Borgo di Libri”, ideata dal giornalista e redattore di Tv2000 Luigi Ferraiuolo. L’evento, che si terrà a Caserta, sarà dedicato alla memoria di Gennaro Leone, il 18enne deceduto a Caserta la scorsa settimana dopo essere stato ferito a morte da una coltellata assestatagli da un coetaneo durante una rissa.
A cura di Redazione Napoli
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Sarà inaugurata domani, venerdì 3 settembre, la manifestazione "Un Borgo di Libri", ideata dal giornalista e redattore di Tv2000 Luigi Ferraiuolo. L'evento, che si terrà a Caserta, sarà dedicato alla memoria di Gennaro Leone, il 18enne deceduto a Caserta la scorsa settimana dopo essere stato ferito a morte da una coltellata assestatagli da un coetaneo durante una rissa.

Un Borgo di Libri per ricordare Gennaro Leone

Il festival, quest’anno, avrà come topic principale un'immagine simbolica e parecchio evocativa: quella dello "Spacciatori di Libri", un tema denso e contraddittorio. "Lo spacciatore è un male di per sé nella mentalità di oggi – spiega Luigi Ferraiuolo – ma quello che spaccia libri in realtà fa bene. Lo avevamo scelto già nella scorsa primavera, con la finalità di combattere l’alienazione dalla vita, soprattutto dei giovani. È diventato di drammatica attualità, ne avremmo fatto volentieri a meno. Spacciare libri  – aggiunge l’ideatore – significa combattere le dipendenze da ogni idea insulsa, favorire la schiena dritta, viaggiare nel mondo, e in definitiva combattere la violenza. È il motivo per cui abbiamo scelto di dedicare subito il festival al giovane Gennaro Leone".

Il ricordo di Gennaro Leone nelle parole del sindaco

"Mentre noi lavoriamo per rendere più bello e accogliente il nostro Borgo – la comunità recintata di pietra da cui prende origine la nostra “casa comune” – una giovane vita è stata spezzata e annullata nel frastuono della movida", ha dichiarato il sindaco di Caserta Carlo Marino. "Ci sarà chi chiede ordine, chi professa parole di perdono, chi vendetta, chi penserà che è normale nell’«impazzimento» di questi anni, in cui nonostante la storia accumulata non abbiamo saputo difendere la nostra anima dalla pandemia, come dalla peste nei secoli passati. Noi ci auguriamo che tutti capiscano che la sola salvezza da questa follia è la cultura: raccontata come storie, emozioni, sapere, viaggi, poesia, immagini e cinema e tutto ciò che ci rende belli dentro; e la fede: in Dio o nel prossimo».

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