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Allarme caldo a Napoli, bimbi con ustioni e colpi di calore al Pronto Soccorso del Santobono

Vincenzo Tipo, direttore del Pronto Soccorso del Santobono, a Fanpage.it: “Abbiamo avuto casi di principi di annegamento in piscina. Non lasciate soli i bimbi e sorvegliateli sempre”
Intervista a Dott. Vincenzo Tipo
direttore del Pronto Soccorso dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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foto archivio
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"Siamo in allerta per l'ondata di calore di questi giorni, con temperature oltre i 40 gradi alle quali non siamo abituati. Si rischiano colpi di calore e insolazioni. Abbiamo avuto molti casi di bimbi al Pronto Soccorso con eritemi solari e anche ustioni di primo grado in questa prima fase dell'estate, per fortuna non gravi, e diversi casi di colpi di calore.

E, ancora, episodi di principi di annegamento in piscina e a mare. A tutto questo si aggiungono anche i piccoli incidenti: bimbi punti da meduse, tracine e ricci di mare o da insetti, come calabroni, vespe e api. L'attenzione sui più piccoli deve essere sempre massima".

A parlare a Fanpage.it è Vincenzo Tipo, direttore del Pronto Soccorso dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli.

Direttore, l‘Italia, compresa la Campania, è attraversata da forti ondate di calore in questi giorni. Raccomandazioni?

Il consiglio è di evitare di uscire di casa, bere molto, consumare molta frutta e verdura ed evitare cibi pesanti. Se possibile vivere in un ambiente fresco o climatizzato. Al Santobono abbiamo avuto diversi casi di colpi di calore, anche con i primi caldi. Quest'anno il caldo estivo è iniziato tardi e c'è stata una corsa alle spiagge, forse anche per questo si registrano più casi del solito.

Quali sono i rischi maggiori dell'eccessivo caldo sui bambini?

La prima cosa da fare è proteggerli dall'eccessivo caldo: colpi di calore e ustioni che si possono avere in spiaggia quando non si rispettano gli orari dovuti e non si usano le protezioni. Si raccomanda ai genitori di portare a mare i bimbi in orari specifici, quando non c'è una eccessiva temperatura calda e di utilizzare sempre la protezione massima.

Quali sono gli orari migliori?

La mattina presto, entro le ore 11. Poi, il pomeriggio dopo le 16-16.30, quando non c'è l'azione diretta dei raggi solari in maniera perpendicolare.

Tenerli sotto tende e ombrelloni non ripara da questi effetti?

L'ombrellone non evita questi effetti, in primo luogo perché non dà una protezione totale, in secondo luogo perché l'azione dei raggi solari può essere sia diretta che indiretta. E la sabbia è proprio uno dei mezzi attraverso il quale i raggi ultravioletti vengono riflessi. Quindi, restare sotto l'ombrellone nelle ore più calde della giornata non impedisce di restare comunque ustionati.

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Bisogna usare la protezione solare?

Sì, ma non basta metterla una sola volta, soprattutto se si fa il bagno. Bisogna applicarla più volte nel corso della giornata. Utilizzando almeno una protezione 50 o più. La crema funziona come una barriera ed evita che la cute venga attraversata da raggi ultravioletti.

Avete avuto casi di bimbi ustionati questa estate?

Sì, abbiamo avuto moltissimi casi di bimbi con eritemi solari e anche vere ustioni in questa prima fase dell'estate. Ma per fortuna non gravi: solo di primo grado. Ustioni che si risolvono in maniera rapida, ma che nel tempo possono dare degli effetti negativi, come ci insegnano i dermatologi, e predisporre a malattie purtroppo più importanti della pelle.

Altri pericoli?

C'è il rischio della disidratazione, che può colpire soprattutto bambini molto piccoli. Questi vanno protetti e mantenuti in un ambiente ventilato e fresco, per quanto possibile. Vanno idratati continuamente, facendoli bere molto. L'eccessivo caldo porta molta sudorazione. Il rischio è quello di avere dei colpi di calore.

In caso di colpo di calore cosa bisogna fare?

Riposare in ambiente fresco, idratarsi e somministrare antipiretico se c'è innalzamento eccessivo della temperatura corporea.

Quali sono i pericoli maggiori per i bimbi in spiaggia o in piscina?

I bimbi sono soggetti da tenere sotto stretta sorveglianza da parte dei genitori, perché, soprattutto quando sono in libertà, possono procurare o procurarsi dei danni e restare vittime di incidenti.

Quali sono gli incidenti più frequenti in questo periodo?

Incidenti si verificano soprattutto nelle piscine e a mare. Bisogna sorvegliare i bimbi e verificare che abbiano sempre la possibilità di toccare con i piedi il fondo della piscina o il fondale del mare. L'annegamento o il principio di annegamento si verifica spesso quando i bimbi vengono lasciati incustoditi. Abbiamo avuto alcuni casi di principio di annegamento, per fortuna risoltisi bene perché i bimbi sono stati salvati in tempo. Ma quando non c'è sorveglianza il rischio è molto alto.

Si può fare il bagno subito dopo aver mangiato?

Qui bisogna precisare una cosa. Il pericolo non è tanto fare il bagno a stomaco pieno o vuoto. Ma la raccomandazione è a non fare nuotate lunghe ed eccessive o allontanarsi molto con lo stomaco pieno. Per una questione fisiologica, dopo aver mangiato la maggior parte del sangue viene richiamata allo stomaco per consentire la digestione. Quindi, ci può essere un ridotto afflusso di sangue al sistema muscolare. L'eccessivo sforzo può causare problemi, come un calo ipotensivo, per cui può essere pericoloso scendere in acqua. Se ci si bagna a riva, non succede nulla.

C'è il rischio di ingestione accidentale di oggetti in spiaggia?

Questi sono incidenti abbastanza infrequenti. Piuttosto ci sono altri rischi da tenere sotto controllo.

Quali?

Ad esempio, le punture di meduse, tracine e ricci di mare, in particolare su spiagge rocciose. Ma sono casi trattabili già sulle spiagge nei punti di primo soccorso, con ammoniaca o altri prodotti lenitivi a base di cortisone che trattano localmente il problema. Nel caso delle meduse c'è anche un altro rimedio: quello di mettere l'arto a contatto con la sabbia calda, perché questo denatura l'azione della sostanza urticante.

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Ci sono insetti ai quali bisogna stare attenti in questo periodo?

Stare più all'aperto rende più frequente anche il rischio di essere punti da insetti, come calabroni, vespe e api. In questo caso l'accortezza è di utilizzare dei prodotti repellenti che tengono lontani gli insetti. In caso di puntura, rimuovere il pungiglione e usare prodotti a base di cortisone. Se c'è una allergia si consiglia il ricorso alle cure mediche.

Quando si deve andare al pronto soccorso?

Quando in seguito alla puntura di insetto si presentano dei sintomi sistemici generali, come la difficoltà respiratoria, estesa eruzione cutanea, se si vede il bimbo abbattuto e molto sofferente. In questi casi conviene andare al Pronto Soccorso per una valutazione ed eventualmente un trattamento specifico. Se, invece, la reazione resta limitata alla cute, basta una banale crema al cortisone.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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