Aggressione omofoba a Torre Annunziata, il sindaco: “Massimo supporto”. Ma non c’è ancora denuncia

"Alla giovane vittima di questa assurda e deplorevole vicenda, chiedo di avere il coraggio di farsi vivo. Troverà tutto il sostegno psicologico e sociale da parte del Comune e dei suoi servizi sociali". Così il sindaco di Torre Annunziata (Napoli), Vincenzo Ascione, sulla vicenda del 34enne che ha raccontato di essere stato pestato dal branco perché omosessuale, e di essere stato seviziato con bruciature di sigarette sulle braccia.
La vicenda risalirebbe ad alcune settimane fa, sarebbe avvenuta tra i palazzoni del rione Penniniello, zona popolare della cittadina del Vesuviano. Il ragazzo, che ha raccontato la sua disavventura al quotidiano locale Metropolis, ha spiegato di essere stato accerchiato da sette persone mentre era in automobile con un'amica in via Settetermini. Il gruppo avrebbe circondato la vettura e avrebbe tirato la ragazza fuori dall'abitacolo; lei sarebbe riuscita a fuggire, mentre il 34enne sarebbe stato bloccato. Durante l'aggressione gli avrebbero spento sulle braccia due sigarette. E nessuno, nonostante le sue urla e le sue invocazioni di aiuto, sarebbe intervenuto o si sarebbe affacciato dai palazzi.
Non c'è ancora la denuncia
Il primo cittadino, parlando di una "città estremamente inclusiva", ha ricordato le "diverse iniziative che abbiamo portato avanti con l'Arcigay e il suo riferimento Antonello Sannino". Al momento l'aggressione non risulta denunciata, né ai carabinieri né alla Polizia di Stato. "Dispiace – ha concluso Ascione – che la vittima abbia preferito raccontare la sua brutta storia, un episodio estremamente spiacevole, ai giornali anziché rivolgersi alle autorità competenti. Ma sono certo che se si farà vivo, apprezzerà il supporto di una comunità molto inclusiva e che purtroppo si trova a dover fare i conti con l'intolleranza di piccoli gruppi".