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Monti ci sarà alle elezioni: ecco le quattro liste che lo appoggeranno

Il premier sarà federatore dei movimenti che aderiranno ad “Italia per Monti”: da Montezemolo a Riccardi, passando per Frattini e Casini, saranno quattro le forze, tutte centriste, della sua coalizione. Ma non si ferma, intanto, il dialogo con Bersani. Nessuno spazio invece per Berlusconi.
A cura di Biagio Chiariello
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Chigi - Il Presidente  Mario Monti incontra  Jia Qinglin

Mario Monti e il Centro. Dopo settimane di indugi, il prof sembra aver finalmente fatto capire quel che sarà il suo futuro politico. Da ciò che filtra a palazzo Chigi, l’idea dell'attuale premier sarebbe quella di dar vita ad una "Federazione" con quelle forze che in questi mesi lo hanno sostenuto senza se e senza ma. Lo scrive Repubblica: «Quattro liste così suddivise: quella dell'Udc, quella di Fli, quella dei fuggitivi del Pdl (Frattini e Pisanu) e quella strettamente "montiana" con il presidente della Ferrari (Luca Cordero di Montezemolo), alcuni ministri "tecnici" come Riccardi e Passera e solo esponenti della società civile. Il tutto racchiuso in una coalizione il cui "capo politico" – come prevede la legge elettorale – sarebbe dunque il presidente del consiglio». Dopo le dimissioni e lo scioglimento delle Camere, che dovrebbe avvenire a fine settimana, Monti potrebbe annunciare ufficialmente la sua discesa in campo. Non è ancoro chiaro, però, se alle prossime elezioni politiche troveremo una lista unica o una federazione coi quattro movimenti, nei simboli dovrebbe figurare la scritta “Per Monti” o "Italia per Monti", come trapelato già ieri.

Non cadrò nella tentazione di restare fermo perché mi pongo il problema morale di dare un contributo al Paese anche se dovrò pagare in termini personali»

Come risponde il Pd alla candidatura del federatore Monti? Pier Luigi Bersani, alle prese con le parlamentarie, non vuole interrompere il suo rapporto col Presidente del Consiglio. Ieri Repubblica sintetizzava in queste parole il pensiero del segretario del Partito Democratico: "Se scendi in campo lo scontro è inevitabile". Entro venerdì, aggiunge oggi il quotidiano di Ezio Mauro, ci dovrebbe essere un altro incontro tra i due per mettere sul tavolo tutte le opzioni e per provare a ritornare su una strada "concordata" «Noi – gli aveva detto il leader Pd l'altro ieri – siamo obbligati a parlarci. Per il presente e per il futuro». Nella stessa occasione ha fatto notare come i ruoli possano essere complementari. «Tu rassicuri i mercati e Bruxelles, io posso garantire sul piano sociale i sindacati».

E Berlusconi? Il problema, più che altro, è tenerlo fuori dalla federazione montiana. «Il Cavaliere potrebbe aderire all’appello-manifesto, ma è un populista anti-europeo e non lo vogliamo», avrebbe detto, secondo il Messaggero, uno dei protagonisti della lista. Per questo motivo il programma conterrà riferimenti all’Imu e alla Germania, "punti chiave" della prossima campagna elettorale di Berlusconi. E se il Cav dovesse essere fatto fuori ci potrebbe essere spazio anche per Angelino Alfano: «Ma deve essere l’Alfano dialogante e responsabile che ho conosciuto», avrebbe detto il premier, «non quello che mi ha sfiduciato alla Camera».

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