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Milano, 43enne morto nella rissa in via Montegani: fermate per omicidio 4 persone

Quattro cittadini bengalesi di età compresa tra 21 e 36 anni sono stati fermati per la morte del loro connazionale Rashid Abdul, l’uomo di 43 anni morto nella notte dello scorso sabato 18 luglio dopo una rissa in via Montegani a Milano, zona Stadera. Nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia, che dovrà accertare la presenza di eventuali lesioni interne.
A cura di Francesco Loiacono
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Quattro persone sono state fermate per la morte di Rashid Abdul, l'uomo di 43 anni morto nella notte dello scorso sabato 18 luglio dopo una rissa in via Montegani a Milano, zona Stadera. L'accusa per i quattro, secondo quanto riporta il "Corriere della sera", è omicidio preterintenzionale. Ne dovranno rispondere quattro connazionali della vittima, un cittadino bengalese, di 21, 31, 33 e 36 anni. Quanto accaduto tra via Montegani e i giardinetti di viale Giovanni da Cermenate resta ancora da accertare con precisione: ma secondo i pubblici ministeri che indagano sul caso, Laura Pedio e Sara Arduini, si sarebbe comunque trattato di un omicidio. Rashid era stato soccorso in fin di vita la sera del 18 luglio ed era poi stato trasportato all'ospedale San Paolo di Milano, dove è morto poco dopo il suo arrivo.

Nei prossimi giorni sarà effettuata l'autopsia sul 43enne

All'inizio si era ipotizzato che Rashid fosse morto a causa di un infarto, spaventato dal fatto che i suoi aggressori avevano tirato fuori catene e martelli, in parte poi trovati sul luogo del delitto. In realtà, però, per il giudice per le indagini preliminari Alessandra Del Corvo, nonostante non siano state riscontrate lesioni gravi sul cadavere, Rashid è morto per la concausa "dell’aggressione e del pestaggio subiti", che hanno portato poi all'arresto cardiocircolatorio. Rispetto a quanto emerso in un primo momento è cambiata anche la causa di quest'aggressione: la rissa potrebbe non essere sorta per il tentativo da parte della vittima di difendere da apprezzamenti e insulti la figlia, ma da una sorta di "spedizione punitiva" nei suoi confronti legata a questioni economiche. A indirizzare gli investigatori verso questa pista sarebbe stato un gruppo di bambini tra gli 8 e i 10 anni che ha fornito loro informazioni utili. Altre informazioni determinanti potrebbero arrivare dall'autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni. Nel frattempo i presunti responsabili della morte di Rashid restano in carcere.

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