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Stamina, sospesa bocciatura. Lorenzin: “Non lasciamo malati nel dubbio”

Il Tar del Lazio ha bloccato il decreto di nomina della Commissione del Ministero della Salute per cui verrà ora scelto un altro team di esperti che valuterà il metodo Stamina di Davide Vannoni. Le famiglie dei malati, intanto, tornano a sperare.
A cura di Susanna Picone
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Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto di nomina da parte del ministero della Salute del comitato scientifico chiamato a giudicare il metodo Stamina.  È stato sospeso anche il parere contrario alla sperimentazione che lo stesso comitato aveva fornito. In pratica il Tar ha dato ragione al presidente di Stamina Foundation Davide Vannoni che contestava l'imparzialità degli esperti che già in passato si erano pronunciati contro il suo metodo basato sulle cellule staminali. A seguito della sentenza di oggi il Ministero della Salute nominerà dunque un nuovo comitato scientifico di esperti che dovranno valutare il protocollo di Vannoni. “Ho voluto attivare immediatamente le procedure per il nuovo comitato scientifico perché ritengo che in questa vicenda non si possano lasciare i malati e le famiglie nel dubbio”, ha fatto sapere il ministro Beatrice Lorenzin che a ottobre aveva bloccato la sperimentazione. Il suo ministero, si sottolinea in una nota, provvederà già nelle prossime ore alla nomina dei nuovi componenti del comitato scientifico, scelti anche tra esperti stranieri. La “tempestiva ripresa dei lavori del comitato scientifico permetterà – ha sottolineato il ministero – di compiere gli approfondimenti istruttori indicati dal Tar”.

Le reazioni delle famiglie dei malati – Hanno commentato la decisione del Tar del Lazio anche i parenti di tutti i malati che chiedono di accedere al metodo Stamina e che nelle ultime settimane hanno fatto sentire la loro voce contro le istituzioni. Tra quelli che parlano di “un’ottima notizia” c’è Andrea, il papà della piccola Noemi: “Per noi è un’ottima notizia sia come papà di Noemi sia come associazione”, ha detto all’Ansa il padre della piccola affetta da Sma1 e che recentemente è stata ricevuta anche da Papa Francesco. Il papà della bimba di Guardiagrele (Chieti) ha detto di valutare anche la richiesta di danni per i no al metodo per la figlia. Anche un altro papà, quello della piccola Sofia, ha detto di “tirare un sospiro di sollievo”: “Continuiamo la nostra battaglia – così Guido De Barros – questa è una sospensiva, non è ancora una soluzione. E l’annuncio del ministro di una nuova commissione è l’inizio di una nuova battaglia”. Le associazioni di malati hanno parlato di “una speranza in più” che il Tar ha dato loro: “Finalmente si faranno degli approfondimenti sul comitato, come chiediamo da tempo – spiega Pietro Crisafulli, vicepresidente del Movimento Vite Sospese – la nostra richiesta è che vi siano esperti super partes, meglio se di caratura internazionale”.

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