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Metodo Stamina: Tar sospende la bocciatura, accolto ricorso di Vannoni

Sospeso il decreto di nomina della Commissione del Ministero della Salute che ha bocciato il metodo Stamina. Sospeso anche il parere contrario alla sperimentazione del metodo.
A cura di Susanna Picone
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Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del presidente di Stamina Foundation Davide Vannoni. Ha sospeso il decreto di nomina della Commissione del Ministero della Salute che ha bocciato il metodo Stamina. Di conseguenza è stato sospeso anche il parere contrario alla sperimentazione del metodo che si basa sull’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali. Lo scorso ottobre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva annunciato lo stop alla sperimentazione di Stamina a causa del parere negativo della commissione di scienziati che ne avevano sancito la pericolosità. Nella loro ordinanza, i giudici (che hanno fissato l’11 giugno l’udienza di merito) hanno anche fatto una sorta di invito al Ministero della Salute ad effettuare un’istruttoria approfondita sul tema del metodo Stamina. Intanto dall’America arriva la notizia che il metodo di Vannoni sarà testato a Miami: “Confermo che ci siamo resi disponibili a utilizzare le strutture del nostro Centro Trapianti Cellulari a Miami per effettuare la caratterizzazione dei prodotti cellulari come composizione cellulare, vitalità e sterilità”, così ha fatto sapere Camillo Ricordi, lo scienziato italiano che dirige il Centro Trapianti Cellulari e il Diabetes Research Institute a Miami.

Era stato lo stesso Vannoni ad annunciare la sperimentazione a Miami:  “Dopo il 10 gennaio inizieremo una sperimentazione biologica del metodo Stamina a Miami, insieme al professor Camillo Ricordi”. “Saranno fatti test approfonditi sulle cellule, dai quali spero scopriremo qualcosa di nuovo – ha detto ancora il creatore di Stamina – saranno dieci, quindici giorni importanti anche per poter eventualmente dare risposte ad attacchi ingiustificati che vengono mossi nei nostri confronti”. Vannoni ha detto di aver parlato con Ricordi anche della pubblicazione dei dati relativi ai pazienti trattati a Brescia. Poi ha concluso affermando come la battaglia che si sta conducendo in Italia sia importante: “Non scappiamo in un altro Paese”.

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