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Legittima difesa

Legittima difesa, scontro tra i magistrati e Salvini. Il ministro: “Leggano la riforma”

Scontro tra l’Associazione nazionale magistrati e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Il presidente dell’Anm critica le novità che il governo vuole introdurre sulla legittima difesa: “Rischiano di legittimare condotte illecite gravi, fino all’omicidio”. Il ministro replica: “Invito i magistrati a leggersi quello che c’è scritto nella proposta di legge”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Sulla legittima difesa è scontro tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e l’Anm, l’Associazione nazionale magistrati. A sollevare la polemica le frasi di Francesco Minisci, presidente dell’Anm, secondo cui le novità in materia di legittima difesa “presentano gravi criticità” e “rischiano di legittimare condotte illecite gravi, fino all’omicidio”. La risposta alle parole pronunciate da Minisci in commissione Giustizia alla Camera è arrivata subito da parte di Salvini: “La legittima difesa è un sacrosanto diritto. Ho visto che oggi qualcuno dell'Associazione magistrati dice che è pericolosa e rischia di legittimare l'omicidio. Ma dai..”. In diretta Facebook il ministro dell’Interno aggiunge: “Invito i magistrati a leggersi quello che c'è scritto nella proposta di legge e a sostenerci, ad aiutarci, noi vogliamo disarmare i delinquenti e proteggere gli italiani perbene”.

Salvini prosegue: “Sto facendo il possibile e l'impossibile per garantire sicurezza e leggi più certe, tra cui quella che garantisce il diritto alla legittima difesa. Io rivendico il diritto da parte di chi è aggredito da qualcuno armato alle tre di notte di potersi difendere senza stare anni in giro per i tribunali. E invito i magistrati a leggersi quello che c’è scritto nella proposta, a sostenerci e ad aiutarci”.

Le critiche dell’Anm alla legittima difesa

Minisci ha parlato del rischio di condotte illeciti gravi, tra cui “anche l’omicidio”. Ma non solo: si è detto convinto “che non ci sia nessun vuoto normativa. La legittima difesa è sufficientemente normata in Italia e l'ordinamento già tutela sufficientemente i cittadini. La riforma non è utile per gli operatori della giustizia, c’è un allargamento eccessivo delle maglie dell'istituto e vi sono diversi profili di incostituzionalità con cui dovremo fare i conti”. Secondo il presidente dell’Anm le tutele nel nostro sistema ci sono già dal 2006: “Si parla di schema alla francese, ma la nostra tutela è già maggiore da 12 anni. Noi ammettiamo la soppressione della vita umana, in Francia si può sparare ma non uccidere”. Inoltre, spiega, “nella maggioranza dei pochi casi di cui ci occupiamo, quasi il 100%, noi pubblici ministeri chiediamo l'archiviazione e il gip archivia. In questi casi non c'è alcun processo”.

Bongiorno: ‘Allarmi ingiustificati’

A replicare è anche il ministro della Pa, Giulia Bongiorno: “Sorprendono gli allarmi lanciati oggi, in relazione alla legge sulla legittima difesa all'esame del Parlamento, dal presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, perché del tutto ingiustificati e completamente disarticolati dalla realtà. Il testo della norma, equilibrato e rispettoso della Costituzione, valorizza lo stato d'animo di chi viene aggredito ed è costretto a difendersi in una situazione di turbamento psicologico. Nulla a che vedere con una licenza ad uccidere. Mi conforta sapere, invece, che numerosi magistrati apprezzano il testo del provvedimento che, indicando in modo nitido la disciplina da seguire, eviterà decisioni ingiuste ed eterogenee”.

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