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Legittima difesa

Legittima difesa, post shock dell’ex assessore Pd: “Leghisti vi sparo a vista”

Il post shock dell’ex assessore della Giunta Puppato del comune di Montebelluna, Tiziana Favero: “Bene, leghisti del cazzo, mo rischiate pure che vi sparo a vista. Ve la siete cercata”. Matteo Salvini le risponde: “Roba da matti. Amici, stanno impazzendo vuol dire che siamo sulla strada giusta”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Fa discutere la frase shock pubblicata su Facebook dall'ex assessore giunta di Laura Puppato e candidata sindaco di Montebelluna, Tiziana Favero: "Bene, leghisti del cazzo, mo rischiate pure che vi sparo a vista. Ve la siete cercata". L'esponente dem ha espresso così il suo dissenso, salvo poi rimuovere il post, che ha subito scatenato polemiche. Il riferimento dell'ex assessore di centrosinistra è alla riforma sulla legittima difesa, passata ieri alla Camera in seconda lettura. La legge stabilisce che la difesa è sempre legittima, se esercitata in condizioni di pericolo dalla vittima di un'aggressione, con un'arma regolarmente dichiarata. La riforma sarà approvata definitivamente in Senato a fine mese.

Il ministro degli Interni Matteo Salvini ha commentato così su Instagram: "Roba da matti. Eh già, i ‘democratici' stanno a sinistra e ‘Salvini semina odio…' Amici, stanno impazzendo vuol dire che siamo sulla strada giusta".

Favero ha poi aggiustato il tiro: "Domani mi raccomando non accettate caramelle dagli sconosciuti. Sparategli, è legittima difesa". Anche quest'ultimo post è stato cancellato dalla pagina Facebook. Il Carroccio però minaccia querele.

Silvia Rizzotto, capogruppo della lista Zaia nel consiglio Regionale del Veneto ha attaccato l'ex assessore Pd: "Post squallido e miserabile. Aspetto che venga rimosso immediatamente e che le autorità competenti indaghino a fondo. Non ci sono parole, se non la vergogna per questo post. Nessuno, men che meno una persona che ha già calcato le sedi istituzionali, dovrebbe mai permettersi di minacciare con certi termini gli avversari politici. Mi auguro che gli organi competenti approfondiscano da subito la vicenda, non si può concorrere alla carica di primo cittadino e poi minacciare di morte chi non la pensa come te".

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