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Le riforme dell’editoria secondo Vito Crimi: “Più trasparenza e meno precarietà”

Intervista di Fanpage.it a Vito Crimi, eletto al Senato tra le fila del Movimento 5 Stelle e attuale sottosegretario del governo Conte con delega all’editoria: “Non vogliamo giornalisti amici ma giornalisti liberi. Abolizione dell’Ordine? Non è nel contratto ma ne discuteremo. Puntiamo a rivedere il meccanismo dei finanziamenti alla stampa”.
A cura di Ida Artiaco
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Vito Crimi, intervistato da Fanpage.it.
Vito Crimi, intervistato da Fanpage.it.

"Ottenere trasparenza nelle inserzioni pubblicitarie, intervenire sul precariato nel giornalismo, rivedere il meccanismo dei finanziamenti ai giornali e favorire il passaggio al digitale". Sono questi i primi interventi che Vito Crimi, eletto al Senato alle ultime elezioni politiche tra le fila del Movimento 5 Stelle e attuale sottosegretario del governo Conte con delega all'editoria, intende portare avanti per una stampa italiana più libera. Lo ha dichiarato nel corso di una lunga intervista concessa al direttore di Fanpage.it, Francesco Piccinini, in cui fa il punto della situazione nel settore e propone alcune azioni che possano migliorarlo.

Trasparenza nella pubblicità e controllo dei finanziamenti indiretti

"Prima di tutto, in questo fase iniziale – comincia Crimi -, sto cercando di studiare la situazione ascoltando tutti i soggetti coinvolti, in primis i giornalisti. Bisogna rivoluzionare l'idea che il lavoratore e il datore di lavoro sono in posizioni contrapposte. È un interesse comune che devono avere entrambi le parti per il bene dell'azienda, anche di quelle di tipo editoriale". Tra i punti su cui intervenire c'è di certo la questione del finanziamento ai giornali, che ha da sempre rappresentato uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle. "Il finanziamento pubblico alla stampa attualmente non è residuale, come alcuni potrebbero pensare – continua il Sottosegretario -. Oggi c'è tanto finanziamento indiretto nell'editoria. Ne sono un esempio la tax credit, le agevolazioni postali e l'iva agevolata. Tutto questo sfugge a una verifica diretta di ciò che viene finanziato, di come e di quanto, a differenza di quello avveniva in passato, quando annualmente veniva pubblicato un elenco con le cifre intascate dai singoli giornali".

Precariato e abolizione dell'ordine dei giornalisti

Un altro punto sul quale intervenire è, di conseguenza, la trasparenza della raccolta pubblicitaria. "Questa è una delle battaglie che mi sento di dover portare avanti in questo momento, per altro a costo zero e fattibile in tempi brevi. Cosa Intendo? Quando un giornale si ritrova con il 20-30% del suo fatturato portato da un unico inserzionista pubblicitario, quest'ultimo diventa un co-finanziatore di quel giornale, diventa co-editore. E questo si verifica tanto nelle testate locali, dove i player in gioco riescono a influenzare quella stampa, quanto a livello nazionale con le grosse aziende". Tra le questioni che il Movimento 5 Stelle ha sempre cercato di portare avanti vi è l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti, un provvedimento, questo, che seppur resti tra le priorità dei pentastellati dovrà ancora attendere. "Questo non è nel contratto di governo, quindi sarà oggetto di una discussione – sottolinea Crimi -. Ma mi sento di portare avanti ancora questo progetto. È chiaro che alcune delle funzioni attribuite all'Odg, come la verifica del rispetto della deontologia e delle eventuali sanzioni, devono essere in qualche modo attuate, quindi serve un soggetto che sia deputato a farlo. Però è un argomento tutto da sviluppare".

Passaggio al digitale e ad una stampa più libera

Ancora, da non sottovalutare è l'importanza del digitale. "In Italia si è perso un treno nel momento in cui si è cercato di spostare il cartaceo sul digitale semplicemente trasponendo online ciò che prima era solo su carta  – continua Crimi -, dimenticando che la Rete è altro, con un modo tutto nuovo di comunicare. Fanpage.it in questo senso può essere considerato un esempio virtuoso perché ha saputo interpretare in modo diverso l'informazione online. Per cui bisogna favorire questo passaggio. Se un contributo va dato allo sviluppo dell'editoria, deve essere quello del digitale". Infine, sui rapporti tra Movimento 5 Stelle e stampa, non sempre idilliaci, il Sottosegretario è intervenuto dichiarando: "Non vogliamo giornalisti amici ma vogliamo giornalisti liberi. E quando dico liberi intendo che siano in grado di farci le pulci non solo a noi, ma a tutti".

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