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La Lega contro i 5 Stelle, Edoardo Rixi: “Siamo tutti stufi dei grillini, così si vota a giugno”

Il giorno dopo il ritiro delle deleghe al sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione, il viceministro ai Trasporti della Lega, Edoardo Rixi, ha dichiarato a Repubblica: “I 5 Stelle stanno facendo di tutto per portarci a votare a giugno, siamo stufi di loro. Siamo tutti stufi. Tutti, nessuno escluso”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Prosegue il duro scontro nella maggioranza, fatto di botta e risposta e richieste di dimissioni. Ieri il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha deciso di ritirare le deleghe al senatore Armando Siri, sottosegretario della Lega indagato per corruzione, generando l'ennesima polemica tra il Carroccio e il Movimento 5 Stelle, con il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio che chiedeva le sue dimissioni e il suo pari grado Matteo Salvini che lo difendeva. Poi i ruoli si sono ribaltati quando è arrivata la notizia della diffusione degli audio delle conversazioni tra Virginia Raggi, sindaco di Roma, e l'ex presidente di Ama Lorenzo Bagnacani. Ma oggi la polemica è ripresa, con il viceministro dei Trasporti leghista, Edoardo Rixi, che, intervistato da Repubblica, ha attaccato gli alleati di governo: "Non è solo Salvini ad essere stufo dei Cinque Stelle, ormai. Siamo tutti stufi. Tutti, nessuno escluso – ha continuato Rixi – Ma vi sembra normale che ogni santissimo e benedettissimo giorno che il Signore manda in terra questi ci attaccano su ogni cosa?".

Il deputato della Lega, vice di Toninelli ai Trasporti, ha criticato duramente il ministro pentastellato per aver ritirato le deleghe a Siri "senza consultare nessuno, come se non aspettassero altro. Sono senza parole – ha continuato Rixi – Toninelli non ha chiamato Siri. Neanche un sms. Non ha avvertito neanche Salvini. Pare che neanche il presidente del Consiglio sia stato consultato". Anche se i ministri erano tutti a Reggio Calabria per il Cdm che ieri ha visto l'approvazione dello Sblocca cantieri. "Quale migliore occasione per confrontarsi, parlarsi, valutare? – ha insistito il deputato – Potevano affrontare lì la vicenda, politicamente. Poi Siri, autonomamente, avrebbe deciso il da farsi".

Rispetto alla vicenda Raggi, Rixi ha precisato che "se avessimo avuto un audio di Siri che diceva qualcosa di grave, saremmo stati i primi a dirgli di farsi da parte", definendo "ovvia" la reazione nei confronti del sindaco di Roma, visto il comportamento tenuto dai 5 stelle con Siri. "Tra l'altro – ha aggiunto Rixi – parliamo di un sindaco che non è capace neanche di tappare le buche di questa città". Poi l'accusa ulteriore ai soci di governo: "Stanno facendo di tutto per portarci a votare a giugno, non possiamo mica votare prima delle Europee, in piena campagna elettorale". Ma "ora basta – ha concluso Rixi – ci siamo scocciati".

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