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Isernia, anziano ucciso con acido: arrestata infermiera, avrebbe agito per vendetta

Secondo gli inquirenti l’infermiera avrebbe ucciso a causa di un risentimento personale nei confronti della figlia della vittima, che era stata beneficiata per via della malattia del padre. Avrebbe causato a Celestino Valentino, 77 anni, gravi lesioni al cavo orale che lo hanno portato al decesso dopo atroci sofferenze.
A cura di Susanna Picone
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Svolta nelle indagini per l'assassinio di un uomo in una corsia dell'ospedale di Venafro (Isernia). Un anno dopo la morte del paziente – il 77enne di Pratella (Caserta) Celestino Valentino, i carabinieri hanno arrestato l'unica indagata. Si tratta di un'infermiera di quarantacinque anni, Anna Minchella, che avrebbe ucciso l’anziano paziente facendogli ingerire dell’acido cloridrico. L’accusa per la donna è di omicidio volontario aggravato dall'uso di sostanze velenose e della crudeltà. L’infermiera è stata portata nel carcere femminile di Pozzuoli (Napoli).

“Quella del paziente è stata una morte crudele” – “Negli altri casi di infermiere killer abbiamo sentito parlare di morte dolce, quella di Celestino Valentino è stata una morte crudele. Non era malato terminale e ha avvertito il dolore nei sette giorni di agonia prima del decesso”, ha detto il Procuratore di Isernia Paolo Albano. Durante la conferenza stampa il Procuratore ha mostrato “le armi del delitto” e cioè una confezione di acido puro al 33% e siringhe a spruzzo in uso negli ospedali per l'alimentazione artificiale. “L'infermiera – ha spiegato – non ha usato soda caustica, ma acido cloridrico, erosivo e corrosivo, iniettandolo nella bocca e nella trachea del 77enne. L'acido è arrivato fino ai polmoni”. “La pratica e gli strumenti utilizzati – ha detto ancora – hanno fatto subito restringere le indagini all'ambiente ospedaliero. Solo una professionista poteva fare una cosa del genere”.

Delitto scatenato da un risentimento nei confronti della figlia della vittima – Celestino Valentino era ricoverato da diversi mesi al Santissimo Rosario a causa di un'ischemia cerebrale che gli rendeva impossibile ogni movimento. Il 22 giugno dello scorso anno la moglie dell'anziano e la figlia, anche lei infermiera, lo trovarono in condizioni terribili per le lesioni alla bocca e alla trachea provocate dal passaggio di una sostanza corrosiva. L’anziano fu trasferito all'ospedale di Isernia dove morì alcuni giorni dopo. Le indagini sul caso portarono subito all’infermiera arrestata oggi che aveva lavorato all'ospedale di Venafro e, da poco tempo, era stata trasferita al nosocomio di Isernia. Secondo gli investigatori le motivazioni del delitto erano proprio nel trasferimento toccato a lei e non alla figlia del paziente perché, per via della malattia del padre, aveva potuto usufruire della Legge 104. La famiglia Valentino tre mesi fa, con una lettera aperta, aveva espresso rammarico perché il responsabile del crimine non era stato ancora assicurato alla giustizia.

L’infermiera in un video mentre compra l’acido – Esiste un video delle telecamere a circuito chiuso di un minimarket poco distante dall’ospedale di Venefro in cui si vede l’infermiera comprare quello che gli inquirenti credono sia l’acido che ha ucciso il paziente. Le immagini mostrano la donna che entra a passo spedito, va verso il reparto dei detersivi, si accovaccia per prendere una bottiglia nello scaffale dove sono sistemati i detergenti corrosivi. Prende una bottiglia, va alla cassa, chiede a chi le è davanti se può scavalcare la fila, paga e va via. Poco dopo in ospedale verrà trovato Valentino in gravissime condizioni.

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