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Etruria, Sibilia (M5S): “Gravissimo che difendano Boschi. Andrebbe sfiduciato il Governo, sono tutti coinvolti”

In commissione Banche è scoppiato un nuovo caso Boschi, prodotto essenzialmente dalle dichiarazioni rese in audizio dal presidente dimissionario di Consob, Giuseppe Vegas, e dall’ex ad di Veneto Banca, Vincenzo Consoli. A Fanpage.it, l’onorevole Carlo Sibilia, membro della commissione d’inchiesta, spiega più approfonditamente i termini della questione e ribadisce la necessità di un passo indietro da parte di Maria Elena Boschi.
A cura di Charlotte Matteini
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Dopo le rivelazioni del presidente dimissionario di Consob, Giuseppe Vegas, che in commissione Banche ha raccontato di un interessamento dell'allora ministro Boschi all'acquisizione di Banca Etruria ventilata dalla Banca Popolare di Vicenza e di alcune preoccupazioni espresse in merito all'operazione, e altre dichiarazioni rilasciate oggi in commissione da Vincenzo Consoli, ex ad di Veneto Banca, in merito a un incontro a tema banche tenuto nella casa aretina di Boschi nel 2014, sembra non esserci proprio pace per il sottosegretario Maria Elena Boschi. E così, dopo la polemica scoppiata nel maggio scorso a causa di alcune rivelazioni diffuse dall'ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, relative a un interessamento di Boschi in relazione a una possibile acquisizione di Banca Etruria da parte di Unicredit, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è tornato al centro delle polemiche. Da ieri il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Maria Elena Boschi, sottolineando che allo stato attuale il conflitto di interessi dell'allora ministro e attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio sia oltremodo lampante.

Raggiunto al telefono da Fanpage.it, l'onorevole pentastellato Carlo Sibilia, membro della commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario, ha spiegato più approfonditamente i termini della questione e ribadito per quale motivo sarebbe necessario un deciso passo indietro da parte di Boschi.

Colpisce abbastanza la reazione del presidente della Commissione Banche, Pier Ferdinando Casini, in relazione alle dichiarazioni di Giuseppe Vegas. Sembrava aver in qualche modo abbandonato la posizione di imparzialità richiesta dal ruolo

È evidente che alcune volte il presidente interviene in maniera tale da tradire una sua mancata terzietà e molto spesso capita, basta anche fare una semplice analisi dei sui interventi, in relazione alle posizioni di esponenti politici attuali, membri del Governo e della vigilanza. Io vorrei sottolineare però un fatto: in questo Paese si sta dando per normale una situazione che invece è di una gravità senza precedenti, perché si va a cercare il cavillo, dimenticando però che questo caso evidenzia ciò che noi abbiamo sempre detto, ovvero che in Italia se si hanno amici e parenti potenti si fa carriera oppure si ottengono dei contatti che altri invece non riescono ad avere. Ma poi mi chiedo anche per qualche motivo abbiamo dovuto attendere due anni e mezzo e l'istituzione di una commissione di inchiesta per venire a sapere di questi incontri. Se questi incontri, come dice Boschi, sono così normali, perché non ne ha parlato tranquillamente prima, mettendo al corrente il Parlamento e il Paese? Ha avuto più di un'occasione per raccontare la sua versione dei fatti, invece ne siamo venuti a conoscenza così, d'emblée, in commissione d'inchiesta. E probabilmente nemmeno se lo aspettava il Partito Democratico da Vegas. Siamo ormai davvero peggio della Repubblica di Berlusconi, siamo allo stesso livello. 

Ci sono due questioni dirimenti in questo caso: la prima è che Boschi tecnicamente non ha mentito al Parlamento, perché in quell'intervento del novembre 2015 parò di tutt'altro

Guardi, io questa versione la contesto perché lei ha parlato di maldicenze dei giornali in quel momento, sostenendo di non aver mai avuto corsie preferenziali, e questo è falso. In quel discorso ci fu tanta menzogna, perché la maldicenza non esisteva, dato che poi abbiamo scoperto che questi incontri con gli alti livelli del sistema bancario li aveva avuti, e queste corsie preferenziali sono sotto gli occhi di tutti, le vede anche un bambino di terza elementare. Per esempio, oggi Consoli ha dichiarato di aver partecipato a un incontro su Banca Etruria a casa di Pier Luigi Boschi. Ma per quale motivo avrebbe dovuto tenersi un incontro a casa Boschi se all'epoca il padre dell'allora ministro non era nemmeno vicepresidente dell'istituto, ma un semplice consigliere di amministrazione? Perché Pier Luigi Boschi, tra i vari banchieri, aveva la fortuna di avere la figlia ministro, nominata il 22 febbraio. Io sono sconvolto, ho proprio un senso di scoramento perché questo, che è un sistema, viene lasciato passare per qualcosa di normale. Ci sarebbe invece da incriminare e indagare tante persone, per tanti aspetti, dal millantato credito a pressioni indebite. Esistono anche dei reati chiamiamoli politici, non solo gli aspetti puramente penali. 

In sostanza è più una questione di opportunità politica

E mica da poco, il conflitto di interessi è grosso come una casa!

Il problema, sostanzialmente, ad avviso di molti, è che in Italia non esiste una legge che determina in maniera chiara che cos'è un conflitto di interessi

Beh, certo, ma il problema è che se una volta va al governo una persona che ha un conflitto di interessi perché detiene televisioni e mezzi di comunicazione, un'altra volta invece arriva al governo chi invece ha un conflitto di interessi con le banche, questa legge non si farà mai. Che poi, Berlusconi è coinvolto anche in questa vicenda, per esempio, perché Veneto Banca aveva rilasciato un prestito da 7 milioni di euro a Verdini e chi lo ha garantito? A domanda fatta in commissione, Consoli ha risposto: "L'uomo più ricco d'Italia", cioè Berlusconi. Quindi siamo veramente a livelli straordinari, altro che Bancopoli. Avrà notato che nessuno in Forza Italia ha chiesto le dimissioni della Boschi…

Sì, effettivamente non ho visto richieste

E questo evidenzia il fatto che esiste una sorta di "patto bancario", chiamiamolo così. 

Diciamo che stando alle reazioni, sembra quasi sia considerata normale una situazione del genere, mentre invece in Inghilterra probabilmente le dimissioni sarebbero state richieste molto prima a Boschi

Io l'esempio che sto facendo è molto semplice: ma se venisse a sapere che la Merkel è andata a incontrare la Bafin (la Consob tedesca, ndr) per parlare di Deutsche Bank, e va bene che Merkel non ha nemmeno parenti in Deutsche Bank, cosa starebbe succedendo adesso? La Merkel sarebbe fuori da ogni ruolo governativo. In altri Paesi i politici si dimettono perché magari inseriscono nei rendiconti spese personali, figuriamoci se venissero scoperti a mettere le mani sul sistema bancario. Questo caso, davvero, grida vendetta e io non so veramente come faccia Boschi a stare ancora seduta su quella sedia. Anche perché, un giorno sì e l'altro pure scopriamo che si è vista con molti banchieri diversi. Una volta incontra Vegas, un'altra Ghizzoni, un'altra ancora Consoli…

Ieri sera a Otto e Mezzo Boschi ha ammesso di aver incontrato Ghizzoni per Banca Etruria, sottolineando però di non aver mai esercitato pressioni. Però nemmeno il direttore De Bortoli parlò mai di pressioni, ma di un interessamento dell'allora ministro all'acquisizione di Banca Etruria. E il dossier venne effettivamente valutato da Unicredit, poi l'operazione finì in un nulla di fatto

Infatti il problema è che Boschi si è costruita una difesa preventiva sulla questione Ghizzoni e quando Ghizzoni in commissione confermerà quel retroscena, lei potrà dire di averlo già dichiarato di sua spontanea volontà. Il problema è che non lo disse al Paese quanto tenne questi incontri, importa poco che lo dica a Lilli Gruber dopo due anni e mezzo. Diciamoci le cose come stanno: se non fosse esistita la commissione Banche, noi questi dettagli non li avremmo mai scoperti. Perché? Perché evidentemente chi ha fatto tutte queste cose ha interesse a nasconderle. 

Voi presenterete una mozione di sfiducia ora?

Ci stiamo ragionando, ma ci sarebbe da presentare una mozione di sfiducia al governo intero. Qui sono tutti coinvolti, esiste un sistema che si regge su questo "patto bancario" ed è di tutta evidenza che si può scardinare solamente con il voto. Di fatto, questo conflitto di interessi sembra normale. Se Gentiloni non dice una parola, e anzi la difende ed è gravissimo, se il centrodestra non dice una parola, se il Partito Democratico la sostiene, viene da pensare che esista un ampio coinvolgimento. Poi, queste notizie allontanano anche gli investitori stranieri. Oggi, un investitore straniero che segue un po' la situazione italiana, ci pensa due volte a investire i propri soldi in Italia. In questo momento Boschi sta mettendo davanti la sua poltrona e gli affari del Partito al bene dell'Italia, è questa la cosa più grave. Sta dando l'immagine di un'Italia dove tutto è permesso, un Paese della Cuccagna dove qualsiasi cosa una persona faccia non rischia mai nulla. 

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