25 Febbraio 2011
22:05

Rivolta in Libia: continua la conquista dei ribelli

La rivolta in Libia non si arresta e i manifestanti, ai quali si alleano alcune frange dell’esercito, prendono possesso di alcuni quartieri di Tripoli.
A cura di Fernanda Pica
i manifestanti in libia conquistano alcuni quartieri di tripoli

Oggi pomeriggio, nella piazza Verde di Tripoli, Muammar Gheddafi aveva aizzato i suoi sostenitori contro i ribelli, che ha definito "il nemico" del Paese, ma la speranza di vittoria del dittatore libico sembra essere destinata a rimaner delusa dal veloce corso degli eventi.

Infatti, secondo alcune fonti, pare che alcuni quartieri della stessa Tripoli siano ora sotto il controllo degli insorti, ai quali si sarebbero alleati frange dell'esercito, mentre rimarrebbero a Gheddafi e ai suoi soldati le zone intorno a Bab al-Azizia. Ma non è tutto. Dopo la conquista delle città dell'Est della Libia (Toubruk, Ajdabiya e Bengasi, alle quali ora si aggiunge anche Brega), i manifestanti hanno preso il possesso di altre tre cittadine situate nella parte occidentale del Paese, ed è inoltre stato vano il tentativo delle forze armate fedeli al colonnello, di riprendere il controllo del centro abitato di Zawiyah, situato sulla costa, ad una cinquantina di chilometri dalla capitale libica. Secondo ancora altre indiscrezioni anche Misurata, la terza città del Paese, situata a 200 chilometri da Tripoli, sarebbe caduta nelle mani degli insorti.

Nel frattempo, negli Stati Uniti, il vice ambasciatore della Libia, schieratosi con i ribelli, ha annunciato che a breve ci sarà uno stop delle esportazioni di petrolio dal suo Paese, per motivi di sicurezza; e ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di provvedere a stabilire delle sanzioni ai danni del regime di Gheddafi. Contemporaneamente dovrebbero partire nei prossimi giorni anche le sanzioni previste dall'Unione Europea, che ha espresso la sua dura condanna alla repressione attuata dal dittatore libico.

La Farnesina  intanto, fa sapere che sono state rimpatriate in Italia già 1.100 persone, mentre le poche decine di connazionali, che restano al momento ancora in Libia, saranno trasferite entro questo weekend.

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