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Perché l’omicidio della 16enne Brianna Ghey può cambiare il destino dei diritti transgender in Uk

Brianna Ghey, ragazza transgender 16enne, è stata trovata morta in un parco in Inghilterra. Due 15enni sono stati arrestati in relazione all’omicidio, che ora sta venendo trattato come un possibile crimine d’odio. La morte di Brianna arriva in un momento particolarmente polarizzato in Gran Bretagna riguardo i diritti transgender.
A cura di Jennifer Guerra
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Sabato scorso Brianna Ghey, una ragazza transgender di sedici anni, è stata trovata morta in un parco a Culcheth, nel nordovest dell’Inghilterra. Il 14 febbraio la polizia ha arrestato due quindicenni, un ragazzo e una ragazza, in relazione all’omicidio, che ora sta venendo trattato come un possibile crimine d’odio. Ghey infatti aveva subito bullismo a scuola e aveva raccontato la sua esperienza su TikTok, dove aveva decine di migliaia di follower.

Anche se la polizia per il momento non ha confermato né smentito il movente d’odio, la morte di Brianna arriva in un momento particolarmente polarizzato in Gran Bretagna riguardo i diritti transgender, come confermano anche le reazioni dell’opinione pubblica a questa notizia.

Mentre la comunità LGBTQ+ ha organizzato veglie e manifestazioni in memoria di Brianna, i conservatori stanno già strumentalizzando la sua morte per portare avanti la propria agenda politica. Diversi giornali, tra cui il The Times, avevano inizialmente riportato il nome anagrafico di Brianna.

L’ex poliziotto e membro dell’associazione Fair Cop Harry Miller, sospeso per aver paragonato su Twitter l’attivismo transgender al nazismo, ha detto al Telegraph che l’omicidio di Brianna andrebbe categorizzato come “la tragica morte di un giovane uomo”.

Pochi giorni fa, la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon si è dimessa dopo una serie di difficoltà politiche, tra cui lo scontro con il governo inglese rispetto alla riforma del Gender Recognition Act. La legge, approvata dal parlamento scozzese dopo cinque anni di discussione, avrebbe permesso di modificare il genere sui documenti in maniera più semplice, senza passare necessariamente dalla diagnosi medica.

La legge è stata bloccata dal governo inglese, con una mossa senza precedenti: solitamente un intervento simile è motivato dal pericolo della tenuta democratica del Paese. Sturgeon era stata anche molto criticata dagli oppositori dei diritti transgender per il caso di una donna transgender accusata di due stupri che era stata messa in custodia cautelare nell’unico carcere femminile della Scozia. A causa delle tensioni crescenti, lo scorso gennaio Sturgeon ne annunciò il trasferimento in un carcere maschile.

L’ex premier era stata molto criticata dai conservatori, che negli ultimi anni hanno anche trovato il sostegno di alcune esponenti del cosiddetto femminismo trans-escludente, una quota di attiviste che si oppongono all’estensione dei diritti delle persone trans con l’idea che il sesso sia immodificabile anche dopo la transizione.

La scrittrice della saga di Harry Potter J. K. Rowling da qualche tempo manifesta molta vicinanza a questi gruppi, che l’hanno portata a diventare un personaggio estremamente controverso. L’uscita del videogioco legato alla saga Hogwarts Legacy la scorsa settimana ha riportato l’attenzione sulle posizioni di Rowling: da un lato diversi esponenti della comunità LGBTQ+ hanno invitato al boicottaggio del gioco, dall’altro la galassia anti-trans si è mobilitata invitando le persone a comprare più copie possibili in modo da dimostrare sostegno a Rowling che, a detta loro, sarebbe vittima di una ingiustificata cancellazione.

In molti hanno fatto notare che la scrittrice, sempre attiva su Twitter a commentare qualsiasi notizia sul tema dei diritti transgender, non abbia scritto nulla sulla morte di Brianna Ghey, ma abbia preferito pubblicizzare la sua partecipazione a un podcast intitolato “La caccia alle streghe di J. K. Rowling”.

Il tema dei diritti trans nel Regno Unito è ormai diventato il terreno di uno scontro ideologico che ha ormai un grande peso nel dibattito pubblico e nelle decisioni politiche. Quando poi si parla di minori, la questione diventa ancora più estremizzata, come ha dimostrato il caso della Tavistock, che fino a poco tempo fa era l’unica clinica in tutto il Regno Unito a fornire supporto medico e psicologico ai minori transgender o con varianza di genere.

Da qualche anno, la Tavistock era oggetto di feroci critiche per l’uso che faceva dei bloccanti della pubertà, culminate in una causa intentata da una ragazza (minorenne all’epoca dei fatti) che accusava la clinica di averla spinta a fare la transizione senza che lei ne fosse totalmente convinta. Nonostante la Tavistock abbia vinto la causa in appello, dimostrando che la somministrazione dei farmaci fosse legittima, la causa ha portato a un processo di revisione da parte delle autorità sanitarie che ne hanno ordinato la chiusura.

Questa decisione era stata accolta come una vittoria per tutta la galassia anti-gender, anche se il piano del servizio sanitario inglese è quello di riorganizzare i centri per minori transgender in tutto il Paese, anziché di concentrare tutte le richieste in un’unica clinica.

Se il movente d’odio venisse confermato, la morte di Brianna Ghey potrebbe rappresentare un momento di svolta per questo dibattito. Il problema è che il rischio che la svolta sia in negativo è molto alto: nel 2022, gli episodi di transfobia denunciati alla polizia nel Regno Unito erano già aumentati del 56% rispetto all’anno precedente, per un totale di 4355.

La normalizzazione delle posizioni transfobiche nei media inglesi non può far altro che favorire la violenza su una comunità già vulnerabile e poco tutelata.

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Jennifer Guerra è nata nel 1995 in provincia di Brescia e oggi vive in provincia di Treviso. Giornalista professionista, i suoi scritti sono apparsi su L’Espresso, Sette, La Stampa e The Vision, dove ha lavorato come redattrice. Per questa testata ha curato anche il podcast a tema femminista AntiCorpi. Si interessa di tematiche di genere, femminismi e diritti LGBTQ+. Per Edizioni Tlon ha scritto Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà (2020) e per Bompiani Il capitale amoroso. Manifesto per un Eros politico e rivoluzionario (2021). È una grande appassionata di Ernest Hemingway.
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