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Perché la nebbia ha mandato in tilt il nord dell’India causando disagi a 23 milioni di persone

Un’ondata di freddo ha travolto il nord dell’India. La capitale Delhi è stata avvolta dalla nebbia che ha causato il ritardo di più di 100 voli e disagi a 23 milioni di pendolari che ogni giorno viaggiano in treno.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un'ondata di freddo ha travolto il nord dell'India, con la capitale Delhi avvolta da giorni nella nebbia. Il fenomeno sta coinvolgendo tutte le regioni nel nord-ovest del Paese, dal Punjab all'Haryana fino all'Uttar Pradesh. Secondo gli esperti, il freddo durerà almeno fino al 10 gennaio e l'amministrazione municipale di Delhi ha fatto sapere di aver aggiunto ai 195 rifugi permanenti sul territorio altre 130 tende notturne per i senzatetto. Sono almeno 6.850 le persone che sono state ospitate nei rifugi, tra cui anche donne e bambini.

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La nebbia ha causato il ritardo di più di cento voli e decine di treni, provocando così il caos negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. Nella capitale le autorità hanno chiesto alle scuole di prolungare le vacanze invernali, annullando le lezioni almeno fino al 10 gennaio. La temperatura minima è scesa fino a 1,9 gradi nella sola giornata di domenica. 

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Il dipartimento meteorologico ha consigliato alla popolazione di evirare o limitare le attività all'aperto fino al miglioramento delle condizioni meteo. Massima allerta anche al volante poiché la nebbia ha ridotto notevolmente la visibilità su strada.

Secondo quanto riferito dal Central Pollution Control Board, alle dipendenze del Ministero dell'Ambiente, i disagi provocati dalla nebbia sono accentuati anche dalla scarsa qualità dell'aria nella capitale. L'inquinamento atmosferico, infatti, rende la presenza della nebbia ulteriormente dannosa per la visibilità e per la salute dei cittadini.

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Secondo le previsioni, l'ondata di freddo si placherà soltanto intorno al 10 gennaio. Nel frattempo le autorità hanno chiesto ai turisti di controllare lo stato del proprio volo prima di dirigersi all'aeroporto, mentre i pendolari che ogni giorno viaggiano in treno (circa 23 milioni di passeggeri) sono stati invitati a "limitare sensibilmente gli spostamenti".

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