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Maria Marta Garcia Belsunce: il delitto che ha fatto tremare l’alta borghesia argentina

“Ho bisogno di un’ambulanza urgente per una persona caduta nella vasca da bagno”. Il 27 ottobre 2002 la sociologa argentina María Marta García Belsunce viene trovata morta in casa sua nell’esclusivo quartiere Carmel Country Club. La famiglia racconta di un incidente, ma un mese dopo i fatti, l’autopsia rivela che è stata colpita con una 38 Special. Sul banco degli imputati finisce l’intera famiglia. Perché hanno mentito?
A cura di Angela Marino
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"Ho bisogno di un'ambulanza urgente per una persona caduta nella vasca da bagno. È come annegata". Dopo pochi istanti il silenzio dell'esclusivo Carmel Country Club a Buneos Aires è spezzato dal suono delle sirene. A casa di Carlo Carrascosa e di sua moglie, María Marta García Belsunce qualcuno sta male. È proprio lei, Maria Marta, è riversa a testa in già nella vasca semiriempita, indossa in parte in vestiti, è priva di vita. La casa è piena di gente, amici, vicini, parenti. È stato un tragico incidente, spiegano, deve aver battuto la testa mortalmente sui rubinetti della vasca e poi è annegata nell'acqua.

Trema l'alta società: è stato un delitto

La morte di  María Marta fa discutere. Cinquantenne, sociologa, è una persona importante, visibile. Il suo impegno nel sociale come vicepresidente di Missing Children Argentina, fondazione che l’aveva portata a indagare sulla tratta di minori nella provincia di Buenos Aires, l'ha resa nota anche ai media. Maria Marta però, non è solo questo, è anche ereditiera di una famiglia milionaria, è una figlia della cosiddetta elite. Circa un mese e mezzo dopo, in clamoroso ritardo rispetto ai protocolli, viene effettuata l'autopsia sul corpo della sociologa. Incredibilmente, sul suo cranio vengono trovati cinque fori altrettanti proiettili vengono estratti. Altro che incidente, Maria Marta Belsunce è stata assassinata con una pistola 38 Special. I riflettori si accendono sulla famiglia. Sul marito Carlos, con cui non aveva avuto figli, sul fratello Horacio, il cognato Guillermo, il patrigno Constantino Hurtig il fratellastro Juan Hurtig, che quella sera aveva recuperato il sesto proiettile, quello che aveva sfiorato di striscio Maria e lo aveva gettato nel water credendolo un ‘pituto‘, un sassolino. Tutti, la sera del 27 ottobre hanno mentito e lo hanno fatto con la complicità del medico Gauvry Gordon, che accettò di non chiamare la polizia.

Menzogne e depistaggi: la famiglia sotto processo

Il 16 gennaio come 2003 il pubblico ministero Molina Pico accusa otto persone di "occultamento aggravato". Sono i familiari che quella sera erano in casa e che hanno mentito e depistato. Su di loro pende il sospetto, pesantissimo, di aver convocato una riunione per concertare la versione pubblica sulla morte di Maria Marta. In quel consesso era stata concordata anche la storia del proiettile scambiato per un sassolino e gettato nel WC. Al complotto, secondo la procura, aveva infine partecipato anche Beatriz Michelini, la massaggiatrice  personale di María Marta, che aveva ripulito la scena del crimine.Chi è stato a premere il grilletto? La prima indagine del pubblico ministero Diego Molina Pico fruga tra le villette del Carmel Country Club, dove, tra piscine e campi da golf, si nasconde un pregiudicato. È Nicolàs Pachelo, un vicino di casa, sospettato di aver fatto irruzione nella villetta per rubare gioielli, denaro o documenti. Trovatosi di fronte la proprietaria, avrebbe quindi fatto fuoco per non essere riconosciuto. Pachelo non ha un alibi credibile e il suo profilo coincide con quello del potenziale aggressore. C'è solo un particolare, dalla villa non manca niente. E questa teoria non spiega i depistaggi della famiglia.

Carmel: Chi ha ucciso María Marta?: la serie Netflix

Accantonata la pista della rapina, Diego Molina si concentra sul marito della vittima. Carlos Carrascosa, agente di borsa in pensione, viene rinviato a giudizio e in seguito condannato all'ergastolo per l'assassinio di sua moglie. Dal carcere il vedovo protesta la sua innocenza e scrive il libro:"Diario di un innocente: un amore, una causa, una vita" 240 pagine in cui in cui dà la sua versione dei fatti. Nel 2016, dopo ricorsi e istanze da parte della difesa e avendo pagato una cauzione di un milione di pesos, Carrascosa viene rilasciato e assolto.Il delitto di Maria Marta García Belsunce è tuttora irrisolto. Una serie Netflix, in onda dal 5 novembre, che raccoglie materiali inediti ha provato a fare luce sui punti oscuri della vicenda, raccogliendo testimonianze e materiali inediti. Il principale punto interrogativo, allora come oggi, resta lo stesso: perché e con quali metodi è stato impedito l'intervento delle forze dell'ordine?

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