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Marcello Vinci, morto in Cina, il padre denuncia: “È stato ammazzato, mio figlio stava bene”

L’appello del padre di Marcello Vinci, il ragazzo pugliese trovato morto a Shanghai: “Non crediamo al suicidio, vogliamo la verità. E rivogliamo nostro figlio, ma ci hanno detto che ci vorranno mesi per il rimpatrio della salma”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Me lo hanno ammazzato, altro che suicidio". Parole dure quelle di Antonio Vinci, padre di Marcello, il 29enne pugliese trovato morto in strada a Shanghai. "La Cina non ci dice niente. Di una cosa sono certo. Me l’hanno ammazzato, mio figlio è stato ammazzato" ribadisce, disperato, l'uomo.

Non si è suicidato. Lo avevo sentito sette ore prima e mi aveva detto di aver preso anche un cagnolino che gli facesse compagnia. Poi lo hanno trovato morto per strada".

Marcello Vinci, era originario di Fasano, aveva vissuto a Martina Franca. Aveva frequentato un corso presso la Beijing Language and Culture University  e lavorava come interprete per un’azienda italiana attiva in Cina, dove ormai risiedeva dal 2017. Si era laureato all’istituto di studi internazionali a Roma con una tesi sulla Cina che veste made in Italy.

Uno dei suoi ultimi post sul profilo Facebook lasciava trasparire una certa insofferenza per le restrizioni Covid in atto in Cina.

“L’unico desiderio sotto l’albero è che questo sia il mio ultimo anno in Cina”, aveva scritto lo scorso dicembre. Il mese prima, invece, mostrando il “codice giallo” Marcello scriveva: “Mentre voi vivete senza mascherine da anni, io mi preparo a fare l’ennesima quarantena”.

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I familiari sono stati avvertiti del "suicidio" del loro caro da una telefonata ricevuta dalle autorità cinesi. Il 29enne secondo quanto riferiscono dalla Cina, sarebbe precipitato dal balcone di un grattacielo, dal trentaduesimo piano per l’esattezza. Per le autorità cinesi alla base del dramma ci potrebbe essere stata un’azione volontaria

I genitori si sono affidati ad uno studio legale in Cina per cercare di capire cosa sia accaduto veramente, oltre che per sbrigare le pratiche per il rientro in patria della salma.

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La madre del ragazzo, Angela Berni, nei giorni scorsi aveva lanciato un appello su Facebook invitando tutti coloro che abbiano avuto contatti con Marcello Vinci tra il 5 e il 6 marzo a farsi avanti.

 “A chiunque degli amici ha avuto contatti con Marcello tra il 5 e il 6 marzo, chiedo umilmente di fornirmi ogni minimo dettaglio, potrebbe essere di gran aiuto alle indagini”.

Ora arriva il nuovo appello del padre del ragazzo, intenzionato a fare chiarezza sulla morte di Marcello:  “Ci sono angeli in paradiso e demoni sulla terra, che mi hanno ammazzato il mio piccolo grande uomo. Rip Marcellino”. E ha aggiunto: "Mi hanno detto che non ci restituiranno il corpo di Marcello sino a quando non saranno terminate le indagini e i tempi sembrano biblici. Il consolato ci ha parlato addirittura di diversi mesi e non solo. Pare ci vogliano anche qualcosa come 30mila euro per pagare il rientrio in patria di mio figlio".

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