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Lopez Obrador nuovo presidente del Messico: “Per il bene di tutti, prima i poveri”

Il fondatore del movimento Morena ha conquistato la vittoria alle elezioni presidenziali in Messico. Lopez Obrador ha promesso una migliore redistribuzione dei redditi, la riduzione delle disparità sociali ed economiche ma anche l’opposizione alle politiche del presidente americano Donald Trump,
A cura di Antonio Palma
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Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico. Per la prima volta nella sua storia dunque il Paese americano vede alla guida un presidente dichiaratamente di sinistra che è riuscito ad affermarsi con una vittoria schiacciante. Un successo così netto che ha spinto il candidato del partito al governo, José Antonio Meade, a dichiararsi sconfitto pochi minuti dopo la chiusura dei seggi senza  nemmeno attendere i primi exit poll. Una vittoria attesa visto che i sondaggi della vigilia davano Obrador come super favorito, meno atteso invece il tracollo del partito di governo arrivato solo terzo dietro una coalizione più trasversale capitanata da Ricardo Anaya.

"La maggioranza ha deciso di cominciare la quarta trasformazione del Paese dopo indipendenza, riforma e rivoluzione" ha dichiarato Obrador ai suoi sostenitori che lo acclamavano, assicurando: "Ci saranno cambiamenti profondi ma sarà un’autentica democrazia, non sarà una dittatura ne’ aperta ne’ nascosta". Alla guida di un movimento fondato dopo la sconfitta nelle presidenziali del 2006 chiamato Morena, Obrador ha raccolto il consenso di tutti i messicani stremati da criminalità e corruzione promettendo misure drastiche e a favore dei più deboli. Un concetto ribadito anche nel suo primo discorso post vittoria. "Ascolteremo tutti ma daremo preferenza agli ultimi e ai dimenticati" ha spiegato, aggiungendo: "Per il bene di tutti, prima i poveri". A chi aveva paventato il rischio di una deriva del Paese in stile venezuelano con le sue politiche populiste, Obrador ha risposto che non ci saranno espropri  ma solo lotta alla corruzione e all’impunità "senza favorire gli amici", garantendo anche  "libertà di impresa, di espressione e confessione". Contro la endemica violenza del crimine organizzato, invece, il nuovo presidente ha annunciato da subito l’intenzione di convocare rappresentanti delle vittime, organismi internazionali e autorità religiose per avviare un "processo di pace". "Non tradirò il popolo: non vi deluderò. Voglio passare alla Storia come un buon presidente" ha concluso..

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