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“Lavorare troppo fa male”. Premier finlandese propone 4 giorni di lavoro, 6 ore al giorno

Sanna Marin, la più giovane leader di un governo del mondo, ha proposto di ridurre l’orario di lavoro a quattro giorni settimanali, ciascuno di 6 ore: “Una settimana lavorativa di quattro giorni, di sei ore ciascuno, con lo stesso stipendio. Le persone meritano di trascorrere più tempo con le loro famiglie, con i propri cari, dedicandosi agli hobby e altri aspetti della vita, come la cultura”.
A cura di Davide Falcioni
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"Lavorare meno, lavorare tutti" è un vecchio slogan della sinistra radicale italiana in voga soprattutto tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila. Un'idea affascinante che però ormai da anni è stata archiviata e chiusa in un cassetto, bollata come utopistica e di difficile applicazione. Non la pensano allo stesso modo in Finlandia, dove la premier Sanna Marin, la più giovane capo di un governo del mondo, ha proposto di ridurre l'orario di lavoro a quattro giorni settimanali, ciascuno di 6 ore: "Una settimana lavorativa di quattro giorni, di sei ore ciascuno, con lo stesso stipendio. Perché non potrebbe essere il prossimo passo per la Finlandia? Otto ore sono davvero l’unica scelta possibile? Credo che le persone meritino di trascorrere più tempo con le loro famiglie, con i propri cari, dedicandosi agli hobby e altri aspetti della vita, come la cultura. Questo potrebbe essere il prossimo passo per noi”.

La premier ha avanzato la proposta, ancora in fase preliminare di studio, in occasione del 120esimo anniversario dello Sdp, il partito socialdemocratico di cui è una delle leader più carismatiche. L'idea è però piaciuta molto anche al Vasemmistoliitto, l’unione della sinistra radicale (Partito Comunista Finlandese, la Lega Democratica Popolare Finlandese e la Lega Democratica delle Donne Finlandesi) in cui milita la ministra della Pubblica istruzione Li Andersson. “È importante consentire ai cittadini finlandesi di lavorare di meno. Non è questione di governare con stile femminile bensì di offrire contenuti e mantenere le promesse agli elettori”.

L'orario di lavoro in Finlandia è attualmente uguale a quello italiano: si lavora 8 ore al giorno per cinque giorni alla settimana. Il progresso tecnologico tuttavia ha aperto alla possibilità di mantenere identici standard di produttività riducendo le ore di lavoro. Per questo la premier socialdemocratica sta studiando insieme a Li Andersson e alle altre leader della coalizione come dare inizio a un ampio test per sperimentare il modo migliore di adottare la settimana lavorativa corta senza variazione del salario ai dipendenti. Utopia? Niente affatto: nella vicina Svezia, infatti, si sta già sperimentando il taglio dell'orario di lavoro. A Göteborg, la seconda città più grande del paese, nel 2015 è stato ridotto l’orario di lavoro a sei ore al giorno nelle case di riposo e nell’ospedale municipale, senza variazioni allo stipendio dei dipendenti. I risultati oggi sono chiari: il personale è più felice, più sano e più produttivo. Come se non bastasse, grazie all'assunzione di un maggior numero di dipendenti sono aumentate le entrate fiscali. Inoltre, sono stati richiesti dai lavoratori meno giorni di malattia, meno pensioni di invalidità e il numero dei disoccupati è crollato.

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