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Sacri abusi, storie di preti pedofili

La torbida storia di don Maurizio, prete pedofilo ricercato per aver violentato 9 chierichetti

Maurizio Víquez Lizano, un sacerdote della Costa Rica, è accusato di aver abusato sessualmente di nove chierichetti e per questo ricercato. Le denunce risalgono al 2003 ma l’attuale arcivescovo di San José non informò le autorità. Il prete pedofilo si è dato alla fuga prima di essere arrestato e su di lui è stato diramato un ordine di cattura internazionale. A settembre, il reato di abusi sessuale su minori andrà in prescrizione.
A cura di Mirko Bellis
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Mauricio Víquez Lizano, il sacerdote accusato di aver violentato 9 chierichetti
Mauricio Víquez Lizano, il sacerdote accusato di aver violentato 9 chierichetti
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Mauricio Víquez Lizano, un sacerdote della Costa Rica, è accusato di aver abusato sessualmente di nove chierichetti. I racconti delle vittime sono terribili. “Avevo dodici anni la prima volta che l’ho incontrato – è la cruda testimonianza di uno degli abusati ora 34enne – ero uno dei ragazzi del coro della parrocchia di Patarrá (un distretto alla periferia sud est di San José, la capitale costaricana, ndr)”. “Soffrivo di bullismo a scuola e la chiesa era diventata il mio rifugio. E’ stato facile per lui abusare di me perché ero molto fragile e vulnerabile. Inoltre vengo da una famiglia umile e quando ci portava a mangiare fuori per noi era una festa”. Un festa che ben presto si è trasformata in un incubo. “Mi chiedeva come stavo affrontando la pubertà, se avevo già dei peli sul corpo. E’ normale, affermava, siamo uomini. Fammi vedere. E cominciava con le carezze alle parti intime”.

Il sacerdote manteneva relazioni sessuali anche con due o più adolescenti, che il quel momento frequentavano la canonica della sua parrocchia. "Dopo le attività – ricorda un altro – ci faceva fare un giro in macchina e con la scusa di insegnarci a guidare cominciava a toccarci”. Nessuno sospettava che padre Maurizio fosse un pedofilo. I genitori dei giovani erano felici che i loro figli servissero nella chiesa e le vittime, come si è saputo anni dopo, non ne avevano parlato con nessuno per la vergogna e la paura di non essere creduti. "Per molti anni ho tenuto per me quello che era successo – continua Michael Rodríguez, uno degli ex chierichetti – ma adesso ho deciso di renderlo pubblico perché non posso permettere che Víquez la passi liscia. Ho sofferto per anni incubi, insicurezze e complessi come conseguenza degli abusi”.

Chi ha trovato il coraggio di parlare subito delle violenze è stato Anthony Venegas Abarca, una delle vittime del prete. Nel 2003, quando era ancora minorenne, si recò alla Curia di San José e raccontò tutto al vicario José Rafael Quirós. Il prelato, dieci anni più tardi, è diventato l’arcivescovo della capitale costaricana ed è stato a sua volta accusato di non aver preso alcun provvedimento contro padre Maurizio. “E’ vero, quella denuncia mi è sfuggita”, si è giustificato l’anno scorso l’arcivescovo davanti a due delle vittime.  L’unica misura presa nei confronti del prete pedofilo è stato il suo allontanamento dalla parrocchia di Patarrá, avvenuto nel 2003. Ma nei quindici anni successivi, il sacerdote ha continuato a vestire l’abito talare e addirittura venne nominato portavoce della chiesa per le questioni familiari. La sospensione, temporanea, dal rango sacerdotale avviene solo nel luglio 2018, un mese prima che un giovane presentasse denuncia per “violenza carnale”.

L’arcivescovo di San José accusato di coprire il prete pedofilo

José Rafael Quirós, l'attuale arcivescovo di San José, accusato da due vittime di aver coperto il prete pedofilo
José Rafael Quirós, l'attuale arcivescovo di San José, accusato da due vittime di aver coperto il prete pedofilo

Nel settembre 2018, Maikol Rodríguez Solera e Anthony Venegas Abarca hanno denunciato monsignor Quirós per presunta copertura degli abusi che il sacerdote pedofilo aveva commesso contro di loro quando avevano 13 e 14 anni rispettivamente. La Chiesa costaricana ha negato qualsiasi responsabilità affermando di “avere agito nel modo migliore in ogni momento”. La Curia, inoltre, ha difeso l'arcivescovo dalle accuse di aver insabbiato il caso di pedofilia. “Le azioni dell'attuale arcivescovo di San José – ha affermato un portavoce – sono state sempre appropriate, sia nel 2003, quando ha trasmesso l'informazione all'allora arcivescovo Hugo Barrantes, sia nel 2018, quando è iniziato il processo canonico”. Resta il fatto che José Rafael Quirós ha cancellato la sua partecipazione al vertice sulla pedofilia indetto da Papa Francesco nei giorni scorsi.

Nel frattempo, padre Mauricio ha inviato una lettera all'Università del Costa Rica in cui lavorava, chiedendo un congedo per tutto il 2019 a causa di un problema di salute non meglio specificato. E lo scorso 7 gennaio, il prete pedofilo ha fatto perdere le sue tracce. Una mossa che potrebbe evitargli il carcere. Secondo la legge del Costa Rica, infatti, il reato di abuso sessuale su minori si prescrive dieci anni dopo il raggiungimento della maggiore età di una delle vittime. Salvo sorprese, quindi, il prossimo settembre potrebbe scattare la prescrizione. Le autorità costaricane hanno emesso un mandato di cattura internazionale, e pochi giorni fa la Chiesa ha annunciato che padre Mauricio è stato espulso dall'ordine clericale.

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