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La morte di George Floyd in Usa

George Floyd, chi è il poliziotto accusato di omicidio. E spunta il video integrale dell’arresto

Il video integrale dell’arresto mostra come George Floyd, l’uomo afroamericano morto durante un controllo di polizia a cui era stato sottoposto a Minneapolis, non abbia opposto nessuna resistenza all’arresto. Ecco chi è Derek Chauvin, il poliziotto che si è inginocchiato sul suo collo causandone il soffocamento.
A cura di Davide Falcioni
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Continuano negli Stati Uniti – al grido "I can't breathe" (non posso respirare) – le proteste per l'omicidio di George Floyd, l'uomo afroamericano morto durante un controllo di polizia a cui era stato sottoposto il 26 maggio a Minneapolis, la principale città del Minnesota. Il 46enne, sospettato di aver assunto sostanze stupefacenti, era stato fermato dalla polizia per un controllo: estratto dalla sua automobile con la forza, dopo alcuni minuti è stato sbattuto a terra e immobilizzato dall'agente Derek Chauvin, che è salito con le ginocchia sul suo collo causandone il soffocamento e ignorando le richieste d'aiuto di Floyd: "Non posso respirare, mi state uccidendo". George ha ripetutamente implorato il poliziotto di lasciarlo respirare ma ben presto è svenuto ed è morto dopo essere stato trasportato in ospedale. Un video integrale dell'arresto dimostra come l'afroamericano non abbia opposto nessuna resistenza agli agenti ma, al contrario, sia stato sempre collaborativo nei loro confronti.

Chi è Derek Chauvi, 19 anni di carriera e molti episodi controversi

Oltre che dalle telecamere di videosorveglianza installate nella strada la scena è stata filmata da alcune persone e, oltre alla sofferenza del 46enne, mostra anche l'incredibile cinismo dell'agente Derek Chauvin, inginocchiato sul suo collo con una mano in tasca e incurante delle richieste d'aiuto dell'uomo che stava arrestando. Ebbene, il poliziotto che ha commesso l'omicidio è stato licenziato, così come i suoi tre colleghi presenti che non hanno mosso un dito per soccorrere Floyd. Eppure quello di Chauvin era da tempo il profilo di un uomo che probabilmente mai si sarebbe dovuto occupare di ordine pubblico: nei suoi 19 anni di carriera infatti l'agente ha collezionato numerose denunce per uso eccessivo della forza e almeno una causa relativa ad un’accusa di violazioni dei diritti costituzionali federali di un prigioniero.

Già nel 2006 il nome di Chauvin compariva tra quelli dei poliziotti che dopo essere entrati in una casa di Minneapolis, nell’ambito del caso Reyes, aprirono il fuoco contro l'uomo, che aveva tentato la fuga a bordo del suo camion e non rappresentava più una minaccia per la loro incolumità. Nonostante quella controversa vicenda il poliziotto è rimasto in servizio e appena due anni dopo è stato protagonista di un altro episodio: dopo essere entrato in casa Ira Latrell Toles, una ragazza di 21 anni, ha ingaggiato con lei una colluttazione al termine della quale le ha sparato due colpi all'addome. Nel 2011, Chauvin è stato posto in congedo temporaneo dopo aver partecipato a un'altra sparatoria, ma sono anche molte altre le denunce elencate nel database dell’Ufficio di condotta della polizia di Minneapolis. I dettagli di questi casi sono stati resi “non pubblici” e non hanno comunque portato a nessun provvedimento disciplinare.

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