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Gemelli siamesi che condividono il cervello separati grazie alla realtà virtuale: “È straordinario”

La storia a lieto fine dei gemelli siamesi Bernardo e Arthur Lima, brasiliani di 3 anni, che condividevano il cervello: sono stati finalmente separati grazie alla realtà virtuale.
A cura di Ida Artiaco
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Era considerata una operazione difficilissima e ad alto rischio, ma alla fine Bernardo e Arthur Lima, gemelli siamesi brasiliani di 3 anni, che condividevano il cervello, hanno avuto il loro lieto fine: sono stati separati grazie alla realtà virtuale ed ora potranno condurre una vita come quella di tutti i loro coetanei.

L'intervento da record è stato realizzato dal team medico dell'Instituto Estadual do Cérebro Paulo Niemeyer a Rio de Janeiro, in Brasile, sotto la direzione del capo della chirurgia pediatrica dell'istituto, il dottor Gabriel Mufarrej, e del chirurgo pediatrico Noor ul Owase Jeelani del Great Ormond Street Hospital di Londra.

Per raggiungere l'obiettivo, sono serviti due anni e mezzo di cure, sette operazioni e quasi 100 medici, che hanno appreso le tecniche chirurgiche necessarie usando una simulazione in realtà virtuale basata sulle TAC effettuate ai due gemelli.

I bambini, i cui cervelli erano fusi, stanno bene anche se ora dovranno affrontare una riabilitazione di sei mesi.

Un "risultato straordinario, è come se fossimo arrivati su Marte", ha commentato Jeelani. "Siamo lieti che l'intervento sia andato bene, cambierà la vita ai bambini e alla loro famiglia", ha invece detto Mufarrej.

L'operazione è stata finanziata dall'associazione di beneficenza Gemini Untwined, la prima realizzata con un sistema di addestramento in realtà virtuale, ma il settimo che riescono a portare avanti dopo esperienze in Pakistan, Sudan, Israele e Turchia.

Bernardo e Arthur, quasi quattro anni, sono i gemelli craniopagi – cioè gemelli con cervelli fusi – più "adulti" ad essere separati. Secondo l'organizzazione, un parto su 60.000 risulta in gemelli siamesi e solo il 5% di loro sono craniopagi.

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