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Compagnia aerea chiede ai dirigenti di lavorare come addetti bagagli: “Siamo in emergenza”

Il caos degli aeroporti coinvolge anche la Qantas: la compagnia di bandiera australiana chiede volontari tra i dirigenti per occuparsi delle valigie negli scali per i prossimi mesi critici.
A cura di Biagio Chiariello
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La compagnia aerea australiana Qantas ha chiesto ai dirigenti la disponibilità a lavorare per tre mesi come addetti ai bagagli, così da contribuire a contrastare la crisi di manodopera ed evitare il caos che ha portato a centinaia di migliaia di cancellazioni di voti dall'inizio dell'estate.

In una email interna diffusa anche dalla Bbc e da altri media britannici, il direttore operativo della compagnia, Colin Hughes, propone ai manager – su base volontaria – di lavorare per tre mesi su turni da 4-6 ore al giorno per 3-5 giorni a settimana con mansioni come il carico e scarico dei bagagli e la guida dei veicoli per il trasporto delle valigie. Dovranno essere in grado di spostare valigie che pesano fino a 32 chili l’una, ricorda il manager. In particolare Qantas cerca 100 persone per gli aeroporti di Sydney e Melbourne.

Negli ultimi mesi, molti passeggeri negli aeroporti di tutto il mondo hanno subito gravi disagi, con lunghe code ai controlli di sicurezza e guasti al sistema bagagli. Decine di migliaia di voli sono stati cancellati a causa della carenza di personale.

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L'Australia ha riaperto i suoi confini internazionali ai viaggiatori vaccinati contro Covid nel febbraio 2022, dopo quasi due anni. La compagnia di bandiera australiana ha fatto registrare una perdita di oltre 1,1 miliardi di dollari australiani (quasi 700 milioni di euro) nella seconda metà del 2021. Nonostante abbia ricevuto quasi 2 miliardi di dollari dal governo durante la pandemia, Qantas ha licenziato 1.700 addetti ai bagagli.

"Non ci si aspetta che tu scelga questo ruolo oltre alla tua posizione a tempo pieno" scrive Hughes ai dirigenti, ricordando le difficoltà dell’azienda che, come le compagnie rivali, fatica a riprendere l’attività a ritmi normali dopo la fine delle restrizioni: "Gli alti livelli di influenza invernale e un picco di Covid nella comunità, insieme al mercato del lavoro ancora ristretto, rendono il reperimento delle risorse una sfida in tutto il nostro settore".

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