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Pagamento pensioni di giugno 2022, le date di Poste Italiane e quando arriva il Bonus 200 euro

Questo mese le pensioni saranno distribuite in contanti alle Poste dal 1 giugno al 6 giugno. Vediamo a chi spetta un aumento dell’importo, anche in vista dell’erogazione del bonus 200 euro.
A cura di Daniela Brucalossi
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Questo mese le pensioni saranno distribuite in contanti agli sportelli postali dal 1 giugno al 6 giugno. Con la fine dello stato di emergenza Covid lo scorso 31 marzo, si è interrotta anche l'erogazione dei trattamenti previdenziali alle poste secondo un calendario scaglionato in ordine alfabetico ma ci potrebbe essere comunque una turnazione alfabetica consigliata affissa all'esterno di ciascun ufficio postale. Anche a giugno, come sta avvenendo dallo scorso marzo, i cedolini vedranno un aumento generale degli importi. Questo grazie all'entrata in vigore del meccanismo di perequazione – la rivalutazione degli importi in base al tasso d'inflazione che prevede un incremento delle pensioni Inps fino a un massimo dell'1,7% dell'importo  – e della riforma dell'Irpef – che ha comportato la rimodulazione degli scaglioni di reddito da cinque a quattro, la diminuzione delle aliquote e il cambiamento delle curva delle detrazioni per i redditi di pensione. È stato anche attivato un aumento della pensione minima, che è passata da 515,58 euro mensili a 524,34 euro. Inoltre a luglio i pensionati riceveranno in automatico sul cedolino il bonus 200 euro una tantum, pensato per far fronte al caro energia e materie prime.

Pagamento pensioni di giugno 2022, le date in calendario

Le pensioni di giugno 2022 saranno erogate in contanti alle Poste dal 1 giugno al 6 giugno, con una possibile interruzione del servizio nei giorni festivi del 2 giugno e del 5 giugno. Nonostante lo stato di emergenza Covid sia finito lo scorso 31 marzo – e con esso il ritiro secondo il calendario scaglionato in ordine alfabetico predisposto da Inps e Poste Italiane – ci potrebbe essere comunque una turnazione alfabetica consigliata affissa all'esterno di ciascun ufficio postale.

Come controllare il cedolino della pensione di giugno sul sito Inps

Per verificare l'importo della pensione di giugno e conoscere con precisione i fattori che hanno modificato la cifra, è necessario consultare il cedolino disponibile sul sito Inps. Per farlo bisogna effettuare l'accesso al portale dell'Istituto tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns) e cliccare sul servizio online dedicato. Il servizio guida l'utente tramite la proposizione di domande (ad esempio "Vuoi confrontare gli ultimi due cedolini?").

Pensioni di giugno 2022, a chi spetta l'aumento dell'importo

L'aumento dell'importo nella pensione di giugno 2022 spetta, innanzitutto, a coloro che beneficiano della pensione minima grazie all'aumento di questa da 515,58 euro mensili a 524,34 euro. Inoltre, con l'anno nuovo, è entrata in vigore il meccanismo di perequazione, la rivalutazione degli importi in base al tasso d'inflazione, che ha portato a un aumento delle pensioni da un minimo dell'1,53% a un massimo dell'1,7% dell'importo. Ecco gli scaglioni su cui sono modulate le percentuali di aumento:

  • il 100% della rivalutazione (1,70%) sulle pensioni fino a tre volte superiori al trattamento minimo Inps (524,34 euro)
  • il 90% della rivalutazione (1,53%) sugli importi superiori dalle tre alle cinque volte il trattamento minimo
  • il 75% della rivalutazione (1,27%) sugli importi superiori di cinque volte il trattamento minimo

Inoltre, dallo scorso marzo ha avuto iun mpatto positivo sulle pensioni anche la riforma Irpef, che comporta la rimodulazione degli scaglioni di reddito da cinque a quattro, la diminuzione delle aliquote e il cambiamento delle detrazioni per i redditi di pensione. Ne hanno beneficiato in particolare i redditi dai 15mila ai 50mila euro. Ecco le nuove aliquote Irpef per scaglioni:

  • per i redditi fino a 15mila euro l'aliquota è rimasta invariata al 23%
  • per i redditi tra 15.001 e e 28.000 euro è ora pari al 25% (prima era al 27%)
  • per i redditi tra 28.001 e fino a 50.000 è ora pari al 35% (prima era al 38%)
  • per i redditi oltre i 50mila euro è ora pari al 43% (prima era al 41% fino a 75mila e al 43% da 75mila in poi)

Anche i pensionati potranno usufruire del Bonus 200 euro

Il Decreto Aiuti, entrato in vigore lo scorso 18 maggio, ha previsto l'erogazione del bonus 200 euro una tantum per contrastare gli effetti del caro energia e materie prime. Tra i destinatari – tra cui rientrano i lavoratori dipendenti, gli autonomi con o senza partita IVA, i disoccupati, i collaboratori, i lavoratori stagionali e domestici – ci saranno anche i titolari di "uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria" con un reddito inferiore a 35mila euro al netto dei contributi previdenziali e assistenziali.  I pensionati, insieme ai dipendenti pubblici e privati, non dovranno fare nessuna richiesta per ricevere il bonus: l'unico pagamento previsto sarà erogato loro in automatico sul cedolino della pensione nella mensilità di luglio 2022.

Pensioni e Def, cosa cambia nel 2022

Il Documento di economia e finanza, approvato dal Parlamento lo scorso 20 aprile, non contiene una riforma delle pensioni. Questo nonostante delle proposte di modifica fossero state auspicate nelle premesse del documento: si trattava di cambiamenti alla Legge Fornero nei punti che riguardano le uscite anticipate e la tutela previdenziale di giovani, donne e lavoratori in attività usuranti. In questi giorni, intanto, sembrano in stallo anche le discussioni sulla nuova mini-riforma delle pensioni per il 2023, che dovrebbe prevedere interventi per favorire l'aderimento alle pensioni integrative con la destinazione del Tfr alla previdenza complementare e incentivi fiscali per i giovani e soggetti con reddito basso. Per il prossimo anno sindacati e Lega puntano alla sostituzione della forma di pensionamento Quota 102 – in scadenza a fine 2022 – con Quota 41, che consentirebbe ai soggetti con quarantuno anni di contributibuzione di andare in pensione a prescindere dall'età anagrafica.

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