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“Due uomini non fanno una madre”: nuova provocazione dei cattolici oscurantisti

Contro l’utero in affitto e la trascrizione dei figli delle coppie omosessuali nei registri anagrifici a Roma, Torino, Napoli e Milano la campagna pubblicitaria delle associazioni della galassia del tradizionalismo cattolico Generazione Famiglia e Provita Onlus, già negli scorsi mesi protagoniste di aggressive campagne mediatiche contro l’educazione sentimentale e di genere nelle scuole, e contro il diritto di scelta delle donne.
A cura di Valerio Renzi
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"Due uomini non fanno una madre". Questo lo slogan dei nuovi cartelloni provocazione della lobby oscurantista apparsi per le strade di Roma, che rappresentano due uomini con accanto la didascalia ‘genitore 1' e ‘genitore 2', che tengono un carrello della spesa con dentro un bambino con stampato sopra un codice a barra che piange. #Stoputeroinaffitto l'hashtag scelto dall'onlus antiabortista Provita e da Generazione Famiglia, l'associazione nata da ‘Manif Pour Tous Italia', il movimento contro il riconoscimento e il matrimonio delle coppie omosessuali. Entrambe le associazioni sono tra i promotori del Family Day e fanno parte del galassia legata al mondo del tradizionalismo cattolico più oltranzista, che oggi ha un suo solido punto di riferimento nel ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana. "La campagna è una risposta decisa a tutti quei giudici e sindaci (in particolare Virginia Raggi a Roma, Chiara Appendino a Torino, Beppe Sala a Milano e Luigi De Magistris a Napoli) che, violando la legge e il supremo interesse del bambino, hanno disposto la trascrizione o l’iscrizione di atti di nascita di bambini come “figli” di due madri o di due padri. A novembre toccherà alla Cassazione pronunciarsi proprio su una trascrizione avvenuta a Trento in favore di una coppia di uomini che aveva fatto ricorso all’utero in affitto in Canada", si legge in una nota.

I precedenti: Generazione Famiglia contro l'ideologia del gender

Generazione Famiglia lo scorso anno ha promosso il Bus della libertà, assieme al network cattolico internazionale CitizenGo. Un tour che ha toccato diverse città italiane contro la così detta ‘ideologia del gender'. Ad annunciare l'arrivo del pullman un'aggressiva campagna pubblicitaria. Sui cartelloni si vedevano delle lunghe mani nere porgere ad una bambina un paio di baffi e a un bambino un reggiseno, il tutto sovrastato dalla frase "basta violenza di genere". Il tentativo era quello di utilizzare i temi delle battaglie contro la discriminazione sessuale e la violenza maschile contro le donne, declinandoli con tutt'altro significato contro un insegnamento della sessualità e del genere che tenga conto di tutte le differenze, senza presentare l'omosessualità o la transessualità come una deviazione.

I precedenti: Provita Onlus contro la libertà di scelta delle donne

Anche l'altre associazione firmataria della campagna apparsa oggi sui muri di Roma e non solo è nota per campagne aggressive, volte a scandalizzare il "politicamente corretto" e a far discutere procurando un indiscusso ritorno in pubblicità per le ragioni degli antiabortisti. Lo scorso aprile un enorme manifesto rappresentante un feto e firmato da Provita Onlus recitava: "Sei qui perché tua madre non ha abortito".

Chiara Appendino: "Due persone che si amano sono una famiglia"

La prima a reagire alla campagna dei tradizionalisti cattolici è la sindaca del Movimento 5 stelle Chiara Appendino, che su Twitter scrive: "Ma due persone che si amano fanno una famiglia. Continuerò le trascrizioni e non smetterò di dare la possibilità a questo amore di realizzarsi. Un abbraccio @ManifPourTousIt".

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