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Donna uccisa a colpi di pistola in testa da più persone mentre era in auto con l’amante

Misterioso delitto nella notte nel reggino: la vittima si chiama Fortunata Fortugno e aveva 48 anni. Con lei appartata in auto un boss locale, Demetrio Lo Giudice, rimasto ferito a un braccio. Nessuna pista esclusa: dal delitto passionale all’errore: il vero obiettivo del commando forse era l’uomo.
A cura di Giorgio Scura
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REGGIO CALABRIA – Una donna di 48 anni, Fortunata Fortugno, è stata uccisa nella tarda serata di ieri a Reggio Calabria mentre era appartata in auto col suo amante che è stato ferito ad un braccio.  La donna è stata raggiunta alla testa da colpi di pistola sparati da più persone. Il ferito, Demetrio Lo Giudice (53 anni), è ritenuto elemento di spicco dell'omonima cosca di ‘ndrangheta, già sorvegliato speciale e qualche tempo fa coinvolto nell’operazione Eremo.

La polizia non esclude alcuna ipotesi compresa quella del delitto passionale, ma è possibile che la donna fosse stata pedinata fino all’incontro con Lo Giudice. Una volta giunti in un luogo isolato, sono spuntati i sicari che hanno ucciso lei e ferito lui. Non è ancora chiaro se i killer avessero intenzione di uccidere anche Lo Giudice, e quindi se fosse lui il vero destinatario dell’agguato e la donna uccisa per errore.

L'agguato è avvenuto sul torrente di GallicoI killer si sono avvicinati all’auto sulla quale si trovava la coppia di amanti, entrambi coniugati, ferendo l’uomo al braccio e colpendo la donna alla testa per poi dileguarsi. Inutile la corsa al pronto soccorso dell’Ospedale Riuniti da parte dell’uomo per salvare la vita alla donna. Fortunata Fortugno è giunta cadavere al nosocomio.

Le indagini sono condotte a 360 gradi dalla Sezione omicidi della Squadra mobile di Reggio Calabria con il coordinamento della locale Procura della Repubblica.

I sicari  potrebbero avere sparato con l'intenzione di uccidere entrambi, senza avere un obiettivo privilegiato rispetto all'altro. E' la sensazione che si coglie negli ambienti investigativi reggini impegnati a cercare di dare una soluzione al caso. I diversi colpi di pistola, infatti, sono stati sparati contro la vettura all'interno della quale si trovavano i due e quindi potenzialmente in grado di uccidere entrambi. Al riguardo, Lo Giudice, sentito dagli investigatori, non è stato in grado di fornire particolari utili nè a ricostruire la dinamica del fatto nè a dare un nome agli assassini. Se a sparare sia stato uno solo o più d'uno non è stato ancora accertato. Tra l'altro, sul luogo dell'omicidio non sarebbero stati rinvenuti bossoli. Le indagini della Squadra mobile di Reggio Calabria sono rivolte ora alla vita privata della coppia. Fortunata Fortugno faceva la sarta e le famiglie sue e del marito non sono legate ad ambienti criminali. Demetrio Lo Giudice, in passato sorvegliato speciale di ps, invece, è ritenuto un elemento di spicco dell'omonimo clan ‘ndranghetista attivo nel rione di san Giovannello. Arrestato una decina di anni fa nell'ambito dell'operazione Eremo e successivamente era stato assolto. L'uomo non è parente del collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice. Allo stato, sul movente, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, neanche quello passionale magari, vista la caratura di Lo Giudice, caratterizzato anche da mafiosità.

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